Migranti, scontro al governo fra Conte e Salvini

    Diventa duro lo scontro fra le diverse anime del governo sul caso Sea Watch e Sea Eye. Il presidente del Consiglio Conte, a Porta a Porta, parla di “un caso eccezionale” con “donne e bambini da oltre due settimane in mare”: per questo motivo, il premier ha affermato che, pur non volendo tradire la coerenza della linea di governo, l’Italia possa sopportare l’ingresso di poche donne e bambini.

    Ma il Ministro degli Interni, invece, non si muove di un passo. “Non cambierò mai idea – dice durante una diretta Facebook – un fallimento riaprirebbe le porte al traffico di esseri umani. Chi vuole salvare vite deve bloccare i contrabbandieri e le ONG che con la loro presenza aiutano il lavoro sporco dei contrabbandieri. E se qualcuno, anche all’interno del governo, accetterà di cedere alle imposizioni di trafficanti e ONG se ne prenderà la responsabilità”. Il Presidente del Consiglio risponde a sua volta piccato: “Se non li faremo sbarcare, li prenderò sull’aereo e li riporterò”.

    L’odissea dei migranti da 18 giorni bloccati in mare continua mentre i negoziati a livello europeo continuano a sbloccare definitivamente la situazione. Ancor prima delle parole del premier italiano, Parigi e Berlino si sono dette pronte a ricevere 50 persone ciascuna, secondo le fonti diplomatiche europee all’ANSA. Tuttavia, i posti offerti non sono sufficienti a soddisfare la richiesta di Malta di trasferire i 249 arrivati ??a dicembre, motivo per cui la Commissione europea propone di trasferire solo coloro che hanno la possibilità di ottenere asilo.

    La svolta arriva infatti anche dalla Germania, pronta a ricevere 50 migranti arrivati ??con le navi, secondo il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer. “Trovo che questa sia una sana valutazione della gestione della migrazione e dell’azione umanitaria”, ha affermato Seehofer. Un portavoce del ministro ha detto che ci sono attualmente migranti da ridistribuire, 249 dei quali sono già a Malta e gli altri sulle due navi non governative.

    Oltre a Francia e Germania, il Portogallo ha dato la sua disponibilità ad accogliere 10 richiedenti asilo, Lussemburgo e Paesi Bassi 6 ciascuno. Anche la Romania, in quanto Presidenza di turno del Consiglio dell’UE, è pronta a compiere sforzi e a riceverne alcuni.