MONTI VS RENZI: ‘NON RISPETTA GLI ALTRI, E’ UN DISCO ROTTO’. LA REPLICA: ‘LA RIPRESA MERITO NOSTRO’

    Intervistato dal Corriere della Sera, Maio Monti ha colto l’occasione per commentare le ‘continue esternazioni’ di Matteo Renzi: “come un disco rotto- afferma Monti – ormai ripete senza fine i suoi slogan e le sue accuse. Il rumore e la rissosità crescono esponenzialmente. L’impatto, Italia e all’estero, tende asintoticamente a zero. Pari a zero è anche il suo rispetto per gli interlocutori e per la realtà”. Riguardo poi alla recente proposta del segretario del Pd, di tornare ai parametri di Maastricht, l’ex premier aferma che, “confido che non venga fatta propria dal governo. Appartiene al genere delle improvvisazioni in cui l’annuncio precede la riflessione. Anziché ’tornare a Maastricht’, bisogna far evolvere il patto di Stabilità introducendo uno spazio legittimo per veri investimenti pubblici. Una volta fatto questo, si può puntare verso il pareggio (al netto del disavanzo per investimenti), corretto per tenere conto del ciclo economico. Creare uno spazio indiscriminato del 2,9%, dichiaratamente per ridurre le tasse in disavanzo, mi sembra una recidiva senza senso”. Dichiarazioni che hanno trovato l’immediata replica – dalla sua pagina Facebook – di Renzi, il quale ha scritto: “Se tutti i giornali oggi scrivono che i dati economici sono migliori delle (loro) previsioni è perché la strategia di crescita e di riforme che abbiamo fatto durante i #MilleGiorni sta dando i primi frutti. Ma proprio per questo la proposta di tornare a Maastricht che ho illustrato in Avanti e su cui discuteremo nei prossimi mesi è fondamentale per creare benessere e posti di lavoro nei prossimi anni. Il futuro si decide adesso. Sia detto con molto rispetto per Mario Monti che oggi ha fatto una intervista per attaccare le tesi di Avanti: la cultura dell’austerity ha visto aumentare il numero di famiglie in povertà, un Pil negativo e crescere le diseguaglianze. E paradossalmente in quegli anni il rapporto debito Pil è peggiorato perché senza crescita il debito sale, sempre. Sostenere una ricetta diversa, fatta di crescita e flessibilità è l’unico modo per ridurre il rapporto debito Pil e aumentare il benessere – scrive ancora l’ex premier concludendo – Cosa che stiamo finalmente facendo. I dati dicono che le scelte su tasse e lavoro hanno rimesso in moto l’Italia: adesso si tratta di farla correre. E mi sembra evidente: servono strategie pro crescita, non austerity”.
    M.