Msf: ecco chi sono gli indagati dell’inchiesta

    La procura di Catania ha diramato l’elenco dei 24 indagati rei di aver scaricato dalle navi di Msf rifiuti pericolosi: Francesco Gianino, agente marittimo amabasciatore tra l’altro, dei rapporti commerciali tra Msf e le ditte coinvolte del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di bordo situati in vari porti d’Italia. Giovanni Ivan Romeo, rappresentante sub-agente della società di Gianino. L’Ong Msf, in qualità produttrice dei rifiuti oggetto dello smalimento illecito. In particolar modo per le “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” commesso a loro favore, sono sotto inchiesta anche Michele Trainiti, vice capo missione Italia di Msf Belgio; Cristina Lomi, vice coordinatrice nazionale addetta all’approvvigionamento della Missione Italia.; Marco Ottaviano, Logbase e Liaison Officer Msf; Evgenii Talanin, dalla Russia, comandante della nave Aquarius; Oleksandr Yurchenko, ucraino, primo Ufficiale di coperta dell’Aquarius; Aloys Vimard, francese, e Marcella Kraaij, olandese, entrambi responsabili del progetto Sar Aquarius di Msf Olanda; Joachim Tih, tedesco, responsabile logistico del progetto Sar dell’Aquarius; Martinus Taminiau, olandese, delegato alla logistica a bordo dell’Aquarius; Nicholas Romaniuk, britannico, coordinatore di progetto Sar a bordo della nave Aquarius. Da alcune mail e da alcune telefonate tra membri di Msf e due degli agenti marittimi coinvolti scrivono e pronunciano parole da cui verrebbe fuori come non sia mai stato attuato alcun provvedimento speciale. “Ogni altro rifiuto della clinica è stato presentato insieme a tutti i rifiuti normali al momento dello sbarco”, è scritto in una email interna di Medici senza frontiere mentre, al telefono, riferendosi allo smaltimento dei vestiti dei profughi approdati, un agente marittimo intermediario sotto accusa dice: “Noi li classifichiamo come rifiuto speciale, come se fossero stracci della sala macchina”. Lo smaltimento dei rifiuti era gestito dalla M.S.A. di Francesco Gianino che, per i procuratori, garantiva un servizio di smaltimento a cifre concorrenziali per cui avrebbe triplicato i suoi guadagni passando dai 45 mila euro del 2014 ai 140 mila euro di due anni dopo. Altrettanto influente sarebbe stato l’apporto di Giovanni Ivan Romeo il quale, attraverso la sua società (Romeo Shipping s.r.l.), provvedeva a Catania al ritiro dei rifiuti di bordo tra i comandanti delle imbarcazioni Vos Pudence e Aquarius, e la società cooperativa “La Portuale II” – amministrata dal padre Mario Romeo – vincitrice del servizio di raccolta dell’immondezza dentro il porto catanese.