Opera Roma: Fuortes, “Muti non va sostituito”

    images-3.jpeg“Intesa totale” tra il sindaco di Roma, Ignazio Marino, presidente del Cta del Teatro dell’Opera, e il sovrintentende del Costanzi, Carlo Fuortes. E’ quanto confermano gli stessi interessati, durante una conferenza stampa convocata in Campidoglio.

    “Con il sindaco c’e’ un’intesa totale – ha assicurato Fuortes smentendo le indiscrezioni sui contrasti tra lui e il primo cittadino della Capitale, e – stiamo lavorando per trovare soluzioni adeguate ai problemi straordinari del teatro, da condividere poi con tutti i soci”. Marino, dal canto suo, si e’ detto “soddisfatto del lavoro condotto da Fuortes e anche del modo in cui ci ha prospettato di superare questa fase difficile”.

    E poi ha ricordato che “Fuortes e’ stato chiamato in un momento in cui il teatro aveva un indebitamento di 12 milioni di euro e la situazione economico-finanziaria era disastrosa. Ora i conti sono stati risanati – ha concluso il sindaco – e le presenze a teatro sono aumentate”.

    “Riccardo Muti e’ direttore onorario a vita del teatro e tale rimane. Quindi non va sostituito”. ha poi aggiunto Carlo Fuortes -. Un direttore musicale non c’era prima e non c’e’ adesso, e dovremo decidere se inserirlo o meno”, ha spiegato Fuortes commentando i nomi circolati per il futuro del Costanzi, e soffermandosi anche sull’ipotesi che la direzione musicale sia affidata sia una donna: “sicuramente auspico che ci siano delle donne sul podio delle singole opere, perche’ in questo senso le direzioni devono essere allargate”.

    “La campagna abbonamenti va avanti molto bene: abbiamo 224 nuovi abbonati ed e’ stato confermato gia’ il 58% dei 2.300 abbonamenti dell’anno scorso. Puntiamo quindi ad avere piu’ abbonati rispetto alla passata stagione – ha risposto Fuertes chi gli chiedeva se, visto l’andamento del botteghino, la perdita di Riccardo Muti fosse irrilevante – gli spettacoli diretti dal maestro sono sempre andati tutti esauriti, e questa era una certezza assoluta. Ma lui dirigeva due opere l’anno mentre la differenza si fa sulle tutte le altre produzioni”.