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Paragone attacca il premier: “Spegnere i condizionatori? Draghi deve smetterla con assurde demagogie e dare risposte chiare sul futuro del Paese”

Vogliamo l’aria condizionata o la pace in Ucraina?”, una frase, questa pronunciata qualche giorno fa dal premier Draghi, usata per avvertire che dobbiamo prepararci ad una nuova politica di rinunce e sacrifici. In realtà, malgrado tra le righe vi sia anche un non troppo celato richiamo all’egoismo (“ve ne state al fresco mentre c’è gente che per questo muore”), ciò che invece irrita abbastanza, è che questa cieca ostinatezza di proseguire con la via delle sanzioni (a supporto di una sterile ed inefficace azione diplomatica europea), finirà per comportare molti più danni a noi che all’altrettanto ‘incolpevole’ popolo russo.    

Paragone: “I condizionatori? Draghi deve smetterla con assurde demagogie e dare risposte chiare sul futuro del Paese”

Un’uscita quella di Draghi, che certo non poteva passare ‘liscia’, ed oggi il leader di Italexit, il sen. Gianluigi Paragone, ci è tornato sopra ironizzando a sua volta, ma amaramente: ”Dopo la surreale uscita del Premier sui condizionatori, chiederò ai presidenti di Camera e Senato di togliere l’obbligo di giacca e cravatta e di ridurre la portata dei condizionatori d’aria in Parlamento, negli uffici ministeriali e nelle P.a.“.

Quindi facendo serio, Paragone giustamente commenta: ”Draghi deve smetterla con assurde demagogie e dare risposte chiare sul futuro del Paese. In queste settimane si è schierato a favore della produzione e dell’invio di armi all’estero calpestando l’articolo 11 della Costituzione. Ora è fra i principali fautori della linea dura e adombra l’embargo sul gas russo”.

Paragone: “Se venisse meno la fornitura del 40% di gas usato nel nostro Paese, con il Pil in calo, sarebbe una catastrofe per l’economia”

Dunque, obietta il leader di Italexit, “Ma se venisse meno la fornitura del 40% di gas usato nel nostro Paese sarebbe una catastrofe per l’economia, oltretutto in un periodo in cui è certificato un forte calo del Pil. Il governo non ha i fondi per far fronte al caro energia, e si sta inventando una serie di interventi che non producono alcun beneficio per i bilanci di famiglie e imprese. Draghi non propone uno scostamento di bilancio né l’uso dei fantomatici soldi del Pnrr perché quei soldi non ci sono, e l’Europa non può intervenire senza provocare una crisi di nervi a tedeschi, olandesi e a tutti i sacerdoti del rigorismo”.

Paragone: “Come pensa di tenere in vita imprese e strutture produttive? Comprando gas a un prezzo supermaggiorato dagli Usa?”

“Allora – conclude poi il senatore milanese – senza il gas russo come pensa di tenere in vita imprese e strutture produttive? Comprando gas a un prezzo supermaggiorato dagli Usa o ricorrendo ad altre fonti energetiche? Pensa forse di riproporre il nucleare? Abbia il coraggio di parlare chiaramente. Non ci dica che il carbone o i rigassificatori possono rappresentare una soluzione al problema: per riattivare una centrale a carbone, per fare solo un esempio – chiude paragone – sono necessari due anni di lavoro”.

Max