Pd, consensi per Fico alla festa dell’Unità

    Una importante fase, quella che sta attraversando il Pd: ricostruzione, riconsiderazione, scelta delle leadership e delle linee programmatiche per la risalita dal KO di Marzo. Tra le varie indagini interne e gli eventi di coesione e condivisione, c’è il dato che emerge dalla festa dell’Unità, laddove sono stati molti i consensi e gli applausi per Roberto Fico.
    Roberto Fico ha passato diverso tempo tra gli stand della kermesse: tempo passato tra la gente, ottenendo sorrisi, abbracci, pacche e stringendo mani. C’è anche spazio per bersi un caffè in piedi. La firma sul libro degli ospiti. Tutto, poi, senza dimenticare la provenienza politica: il Movimento cinque stelle.
    È il primo 5 Stelle a partecipare alla festa del Pd. E l’affetto dei democratici è parso evidente da subito. “Non partecipavo a una festa dell’Unità da 15 anni”, ha detto.
    Fico poi sale sul palco, c’è un confronto con l’ex ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e si parla della Libia: “Una situazione ereditata dalla Francia”. Da lì, alla immigrazione, che è poi una delle tematiche in cui Movimento e partito democratico sono abbastanza vicini. “I profughi dovevano scendere tutti dalla Diciotti fin dal primo giorno”, afferma Fico. “E io sono intervenuto perché accadesse”. Una netta posizione di distanza da Salvini, come peraltro emerso già in queste settimane. Poi, il chiarimento : “Prendo posizione oggi, lo facevo anche quando ministro dell’Interno era Marco Minniti. Perché intervengo quando si vogliono fare accordi con la Libia, che non è un paese sicuro, visto che molti sindaci sono collegati alle milizie, che tengono in mano i centri di detenzione, che sono veri e propri business”.

    Proprio sulle critiche di Salvini afferma: “A me della mia difesa e di creare la polemica costantemente non frega assolutamente niente. Neanche di rispondere a Salvini. Io dico ciò che penso perchè il m5s io l’ho costruito. Conosco il mio Movimento al punto da sapere che nei limiti del contratto di governo si può muovere, ma troppo al di là non si potrà più muovere”. E chiarisce: “Lega e 5Stelle lavorano su un contratto, non su un’alleanza. E alle europee andremo da soli”.