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Putin: “Non vogliamo distruggere l’Ucraina. Incontro con Biden? Non ora.  Scontro Russia-Nato? Catastrofe globale”

Non ha mai espressamente minacciato di far ricorso alle armi nucleari, limitandosi però ad avvertire che è ‘un’opzione’ di difesa, e qualora il suo paese dovesse venire attaccato, le cose cambierebbero. In parole povere: la Russia non attaccherà mai per prima usando armi nucleari.

Tuttavia, complice la compattezza dell’esercito mediatico internazionale, da più parti si sono sollevate risposte e ‘contro-minacce’, piovute sia da alti funzionari militari europei, che dal Pentagono.

Putin: “Uno scontro tra la Russia e la Nato sarebbe una catastrofe globale. Spero siano abbastanza intelligenti non farlo”

Premesso che nessuno può stare nella mente di Putin, che come ciascuno di noi può anche divenire imprevedibile, oggi nel corso della conferenza stampa tenuta ad Astana, il presidente russo ha continuato a dare prova di grande lucidità, lasciando intendere di essere perfettamente conscio del fatto che, in caso di ‘guerra nucleare’ andremmo tutti verso un punto di non ritorno:  ”Sarebbe una catastrofe globale se si dovesse arrivare ad uno scontro diretto tra gli alleati della Nato e la Russia”. Dunque, ha poi aggiunto “Spero che siano abbastanza intelligenti da non farlo”, alludendo al “Se attaccano loro per primi”.

Putin: “Non è il momento di parlare di negoziati diretti con Biden, dobbiamo ancora vedere come la Russia parteciperà al G20”

Dopo questa premessa che rappresenta l’ennesima mossa sullo scacchiere internazionale (del resto gli scacchi sono la ‘specialità della casa’), il numero uno del Cremlino è passato ad un altro tema ugualmente caldo: rispetto all’imminente G20 di Bali, ”Non vedo la necessità di avere negoziati con Biden in Indonesia. Non è il momento di parlare di negoziati diretti con Biden, dobbiamo ancora vedere come la Russia parteciperà al G20”. Anche qui, da leggere tra le righe:Vediamo come saremo trattati“.

Putin: “La Federazione russa si è sempre dimostrata aperta ai negoziati se Kiev è matura per affrontarli”

Riguardo ai più volte citati negoziati con Kiev, per altro ribaditi più volte negli ultimi giorni, il presidente russo ha affermato che ”La Federazione russa si è sempre dimostrata aperta ai negoziati se Kiev è matura per affrontarli” ma, ha poi tenuto a rimarcare, ”una volta che abbiamo ritirato le nostre truppe dalla regione di Kiev, gli ucraini si sono ritirati dal tavolo dei negoziati…”.

Putin: “In questo momento non ritengo che ci sia bisogno di attacchi massicci in Ucraina, non vogliamo distruggerla”

Commentando poi direttamente la situazione sul campo, specie dopo il massiccio bombardamento dei giorni scorsi, Putin ha spiegato cheIn questo momento non ritengo che ci sia bisogno di attacchi massicci in Ucraina’”. Quindi, lasciando intendere di non aver ‘spinto’ come avrebbe potuto fare, lo Zar ha aggiunto che “L’obiettivo della Russia non è, ovviamente, quello di distruggere l’Ucraina. La Russia sta agendo in modo corretto e puntuale”.

Putin: “Erdogan è un mediatore importante, ieri abbiamo parlato di come far arrivare il grano ai Paesi più poveri”

Quanto ai rapporti con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’unico leader che ad oggi è riuscito a catturare la sua attenzione, il presidente russo afferma che ”è un mediatore importante, e con lui ieri abbiamo parlato di come far arrivare il grano ai Paesi più poveri nell’ambito dell’accordo raggiunto a luglio a Istanbul”. Quindi Putin ha colto l’occasione pubblica per  ringraziare Erdoganper il suo ruolo di mediazione nello scambio di prigionieri’‘.

Putin: “La mobilitazione parziale finirà presto, verrà completata entro due settimane”

Infine, anche per smorzare le polemiche seguite al suo decreto di mobilitazione, che ha comportato una massiccia fuga di uomini e ragazzi dalle principali città russe, Putin ha rassicurato che “Le operazioni non sempre sono state eseguite in maniera fluida ed efficiente” ma, ha annunciato, “La mobilitazione parziale finirà presto, verrà completata entro due settimane, 222mila riservisti sono stati mobilitati su 300mila“. Certo, ha poi aggiunto,  “la qualità della mobilitazione va migliorata: tutti i mobilitati devono essere formati“.

Max