Rapporto sulla tortura, “Brutalità e inganni della Cia” – di Alessia Battistella

    21cia 600cut“I duri metodi utilizzati dalla Cia sono contrari e incompatibili con i valori del nostro Paese” ha affermato il presidente americano, Barack Obama, dopo la diffusione del rapporto della Commissione Intelligence del Senato sui metodi utilizzati negli interrogatori dall’Agenzia dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001.

    Il documento di 6700 pagine rivela le brutali tecniche impiegate dalla Cia sui terroristi di al-Qaeda. Nel rapporto si legge di come l’Agenzia abbia “ripetutamente fornito informazioni inaccurate al dipartimento per la Giustizia, ostacolando un’appropriata indagine legale sui metodi di interrogatori utilizzati nell’ambito del programma di detenzione”. Tra le vittime che avrebbero subito torture da parte della Cia, una su cinque era tenuta in stato di detenzione per sbaglio. E una su cinque, in particolare, era detenuta “per un errore di identità o a causa di cattive informazioni dell’Intelligence”.

    La presidente della Commissione, Dianne Feinstein, ha spiegato che il rapporto “esamina la detenzione segreta ad opera della Cia di almeno 119 individui così come l’uso coercitivo delle tecniche degli interrogatori, in alcuni casi sfociati in tortura”. Il documento include vari dettagli mai resi noti, incluso il vero numero dei detenuti. Funzionari Usa che hanno letto il rapporto affermano che contiene nuovi dettagli inquietanti sull’uso da parte della Cia di alcune tecniche come la privazione di sonno, il confinamento in spazi piccoli, l’umiliazione e la simulazione dell’affogamento, nota come waterboarding. Il rapporto sostiene che i duri interrogatori non hanno prodotto informazioni utili e in grado di salvare vite.

    Questa conclusione è stata contestata da attuali ed ex funzionari dell’Intelligence, incluso il direttore della Cia, John Brennan, che ha dichiarato che le tecniche in questione “hanno prodotto informazioni di intelligence e contribuito a evitare attacchi, a catturare terroristi e a salvare vite umane”. Ad appoggiarlo con un comunicato è il leader repubblicano al Senato, Mitch McConnel: “Sono servite a catturare pericolosi terroristi, oltre che uccidere Osama Bin Laden”.

    Nel frattempo, le ambasciate degli Stati Uniti, le unità militari e altri centri di interesse Usa si stanno preparando per possibili minacce alla sicurezza collegate alla diffusione del primo resoconto pubblico dell’uso da parte della Cia di torture sui detenuti di al-Qaeda trattenuti nei siti “neri” in Europa e in Asia. Il colonnello dell’esercito Steve Warren, portavoce del Pentagono, ha detto che “c’è certamente la possibilità che la diffusione di questo rapporto possa causare disordini” e che l’amministrazione ha intrapreso misure di sicurezza precauzionali da attuare nelle strutture Usa nel mondo.

    Le tecniche utilizzate dalla Cia “hanno danneggiato significativamente l’immagine dell’America e la sua posizione nel mondo e hanno reso più difficile perseguire i nostri interessi con alleati e partner”, ha detto Obama. Aggiunge, poi, che la sua più grande responsabilità è quella di assicurare la sicurezza dei cittadini americani, e per questo motivo continuerà senza sosta la lotta contro al-Qaeda e i suoi affiliati. Ma il presidente americano ammette che “nessuna nazione è perfetta, e uno dei punti di forza dell’America è la disponibilità ad accettare il passato, le imperfezioni, che la spingono a migliorare”. “Spero che il rapporto di oggi possa aiutarci a lasciare queste tecniche dove esse appartengono – nel passato”, conclude Obama nel suo discorso.