Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Riforma pensioni, con Quota 102 e 104 ‘odiate’ dalla Lega, dall’Inps ecco...

Riforma pensioni, con Quota 102 e 104 ‘odiate’ dalla Lega, dall’Inps ecco la proposta di Tridico in ‘due tempi’

Certo, pensando a quanto del proprio stipendio ciascuno di noi nell’arco della sua vita lavorativa ‘versa’ mensilmente’ all’Inps (per 20, 30, ed anche 40 anni), per poi arrivare a ricevere ‘due spicci’ verso i 70 anni – e per un’aspettativa di vita, se tutto va bene, di circa altri 10 o 15 anni – c’è da diventare paonazzi dalla rabbia.

Puntualmente infatti, da ‘almeno’ 40 anni, nelle nostre orecchie continua a riecheggiare l’eco di un refrain ormai stantio: “Le casse sono a secco, pensione a rischio per le prossime generazioni”!

Premesso che così fosse, se davvero i ‘conti non tornano’ malgrado tutti i sacrifici, significa che tali fondi sono malgestiti e, inoltre sarebbe ora di ‘tagliare’ chi ‘campa’ con i ‘nostri’ soldi (funzionari statali, militari, ecc.). Senza contare poi il ‘patrimonio’ immobiliare che l’Inps vanta, continuando ad acquistare piuttosto che a vendere (anzi, ‘svendere’).

L’alternativa Quota 102  e 104 per ‘accompagnare’ la fine di Quota 100 ha fatto insorgere la Lega

Ed ora, dopo l’indegna ‘trovata’ della Fornero, che ha fra l’altro gettato nel lastrico migliaia di famiglie di ‘esodati’, siamo nuovamente da punto e a capo.

Si torna nuovamente a parlare della riforma delle pensioni, ed ecco che per non confermare Quota 100, arrivano le proposte 102 e 104, allungando quindi ogni tot gli anni da sommare, e nella sostanza sempre a ’67 ani suonati’ ci si può finalmente fermare.

La ‘pensione Tridico’, una proposta incentrata su due ‘step’: contributiva a 64 anni e retributiva dai 67

Dal canto suo, attraverso il suo presidente, Tridico (nella foto), anche l’Inps ha una sua proposta che, ha spiegato il ‘numero uno’: “E’ davvero flessibile e finanziariamente compatibile nei costi”, riuscendo al contempo a sodisfare un platea ancora più estesa rispetto alla Quota 100.

Si tratta della pensione in due tempi: anticipare lo stop per quanti giunti a 63-64 anni (60 anni avrebbe avuto un senso!), che in questo caso lascerebbero solo la quota contributiva della pensione, per poi iniziare a ricevere l’assegno totale (anche con la parte retributiva), al compimento dei 67 anni. Dunque, una volta ‘conquistata’ l’agognata pensione di vecchiaia, finalmente al lavoratore spetterà l’assegno pieno: comprensivo sia della quota retributiva, che di quella contributiva.

Insomma, una soluzione per ‘diluire’ così i costi per le casse dello Stato, nel medio periodo.

La ‘pensione Tridico’ prevede almeno 20 anni di contributi ed esclude l’ape social ed il Reddito

Nello specifico, ha illustrato Tridico, oltre all’età prevista (63-64 anni), occorre aver contribuito per almeno 20 anni, così da aver maturato (per la quota contributiva), un importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale. Un sistema che eviterebbe a chi accede al pensionamento anticipato, di evitare assegni poveri. Al tempo stesso, con i redditi da lavoro dipendente, autonomo, questa proposta prevede inoltre la cumulabilità della mini-pensione, creando al temp stesso le premesse  di legare la prestazione anche ai futuri meccanismi di ‘staffetta generazionale’, come quelli legati al part time, al tempo stesso però, escludendo ‘la possibilità di convivenza’ con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale, l’ape sociale, od il Rdc.

La ‘pensione Tridico’ bocciata dai sindacati ma non dal governo che ci sta ‘ragionando’ con la Lega

Una proposta, questa ‘made in Inps’, ‘bocciata’ dalla ‘Triplice’ (Cgil, Cisl e Uil) mentre, anche se Tridico ha rimarcato che “decisione è politica”, dal governo non è ancora giunto nessun commento. Del resto il governo ‘deve’ tener conto anche del giudizio della Lega, che si vede tagliare Quota 100… 

Max