Roma, accoltellato da maghrebino perché portava crocifisso

    Un uomo è stato accoltellato in zona stazione Termini, a Roma, forse perché portava un crocifisso al collo. La vicenda risale al giorno prima di Pasqua, ma si indaga ancora per capire appieno la dinamica del fatto: in particolare, si cerca di appurare se possa trattarsi di un gesto sconsiderato di un folle, o se vi sia davvero una motivazione di tipo religioso: l’uomo che ha usato il coltello sarebbe di nazionalità marocchina, e secondo il racconto di un testimone, avrebbe notato la sua vittima su un autobus, lo avrebbe seguito e poi lo avrebbe colpito con la lama. C’è da considerare però l’eventualità che le due persone si conoscessero già: si attendono aggiornamenti nelle prossime ore.

    Roma, accoltellato da maghrebino, nessun precedente di Jihad

    È stato dunque arrestato l’aggressore che sabato a Roma ha accoltellato un uomo perché portava un crocifisso al collo. Si tratta di un uomo di nazionalità marocchina, e secondo alcune indiscrezioni si tratterebbe di un senza fissa dimora, così come la persona aggredita. In base alle prime informazioni, la persona arrestata non avrebbe precedenti di polizia e non sarebbe coinvolto nelle vicende di Jihad.

    L’accoltellatore, un cittadino marocchino di 37 anni, ha cercato di darsi alla fuga dopo aver attaccato la vittima, ma è stato arrestato dalla polizia. Secondo quanto raccontato un testimone, il magrebino avrebbe urlato: “Italiano cattolico di merda”. L’AdnKronos riporta però che la vittima è in realtà un georgiano di 44 anni, ferito alla gola in modo lieve. È stato comunque trasportato in ospedale dove ha avuto 21 giorni di prognosi. E il ministro dell’Interno Matteo Salvini è intervenuto sul caso: “Scrivo a tutti i prefetti e questori per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti.” E attaccano anche gli esponenti dei cinque stelle: “Il problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo. Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni, con l’aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che sarebbe dovuto essere già espulso e che invece era libero di fare quel che gli pare in giro, poi con l’accoltellamento di oggi dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla”.