ROMA: MAGI (RADICALI), SOSPENDERE SUBITO PROVE ORALI CONCORSONE

    “Di fronte alla situazione di incertezza che si e’ venuta a creare a seguito della denuncia di gravi sospetti di irregolarita’ da parte della Giunta capitolina e della conseguente trasmissione degli atti alla magistratura, appare assolutamente necessario sospendere le prove orali in corso di svolgimento in queste settimane, per alcune delle 22 procedure concorsuali facenti parte del cosiddetto Concorsone”. Lo afferma Riccardo Magi, consigliere Radicale di Roma Capitale, presidente Commissione Diritti e Legalita’. “A maggior ragione – prosegue Magi – vanno sospese le prove orali, che sono andate avanti anche in quest’ultima settimana e proseguiranno nelle prossime, se l’ipotesi allo studio e’ quella di seguire in autotutela il precedente della sentenza del Consiglio di Stato sul concorso per presidi in Lombardia, che prevede la formazione di nuove commissioni con il compito di ricorreggere le prove scritte e successivamente di condurre le prove orali. Seguendo una procedura di questo tipo, le nuove prove orali, per evidenti motivi, non potranno coinvolgere soltanto i candidati, oggi non ammessi, che dopo la ricorrezione delle prove potrebbero essere ammessi alla prova orale, ma tutti i candidati che verranno giudicati idonei ad esito della ricorrezione da parte delle nuove commissioni”. “Per questa ragione, procedere con le prove orali, anche nelle prossime settimane, prima di individuare la soluzione giusta per uscire dalla grave situazione di incertezza, e’ un esercizio di imprudenza, irrispettoso dei candidati, che potrebbero essere chiamati a sostenere di nuovo la prova orale, e foriero di ulteriori ricorsi, specialmente da parte di chi ’giudicato’, in questi giorni dalle commissioni che dovranno essere sostituite, scoprira’ tra qualche mese di non essere stato ammesso agli orali dalla nuova commissione ovvero di doversi preparare a una nuova prova orale. Mi sembra, in ogni caso – conclude Magi – un atto dovuto per tutelare i candidati e rispettare il loro lavoro