Roma, verso il referendum Atac: per cosa si vota e quando

    E’ ormai in dirittura d’arrivo a Roma il referendum sul destino di Atac, appuntamento di cui non tutti i cittadini della capitale sono adeguatamente a conoscenza. Sarà l’ 11 novembre la data in cui gli aventi diritto potranno manifestare la propria opinione in merito, grazie al referendum consultivo comunale che riguarda da vicino l’azienda per la mobilità di Roma Capitale.

    Promosso da Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani, il referendum è spinto dalla volontà di migliorare il funzionamento di Atac e di svincolarla dalle logiche di partito, questione che, secondo i promotori, ne ha fatto un mero bacino di raccolta voti. Sempre secondo i promotori, “è necessario mettere il servizio alla prova, rompendo il monopolio e aprendosi alla concorrenza; le gare stimolano le aziende, sia pubbliche che private, a comportarsi in modo virtuoso, e l’apertura alla concorrenza introdurrebbe anche forme di trasporto più moderne e innovative”.

    A spingere per il No al referendum, invece, ci sono Potere al Popolo, il sindacato Usb, la CGIL e altri comitati. “Dietro l’ambiguità della questione del referendum sulla privatizzazione di Atac sta il desiderio di sostituire un monopolio pubblico, patrimonio dei cittadini romani, con un monopolio privato che ha come interesse non migliorare il servizio e la qualità del lavoro, ma fare profitti senza ridistribuirli nella comunità”, afferma Cgil. “L’11 novembre, votiamo NO e attiviamo campagne di informazione sul posto di lavoro e sul territorio per difendere il diritto costituzionale alla mobilità e proteggere un patrimonio pubblico di fondamentale importanza dei cittadini romani e della città di Roma”.

    Il referendum è articolato in due quesiti. Il primo recita: “Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche ad una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?.
    Il secondo: “Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”

    Il referendum consultivo comunale è una forma di consultazione diretta della popolazione, su richiesta di un numero adeguato di cittadini, che deve riguardare le questioni di esclusività. Si tratta di una forma di consultazione diretta della popolazione, su richiesta di un numero adeguato di cittadini, che devono riguardare questioni di esclusiva giurisdizione locale e non possono svolgersi in concomitanza con altre operazioni elettorali. Il referendum consultivo è valido se il quorum supera il 33 per cento degli aventi diritto di voto, a differenza di quello abrogativo in cui è richiesta la maggioranza assoluta degli aventi diritto. Sono necessari, nel caso di Atac, almeno 800 mila voti.

    In entrambi i casi, sia che vinca il no, sia che vinca il sì, il risultato della consultazione non ha alcun effetto diretto, in quanto si tratta di un referendum consultivo. Tuttavia, in caso di vittoria del sì. l’amministrazione comunale dovrebbe tener conto delle richieste avanzate dai cittadini di aprire un dibattito sulla gara d’appalto del servizio di trasporto della capitale.

    Il voto è previsto per domenica 11 novembre 2018 dalle 8 alle 20. La consultazione avviene per via elettronica nelle sedi normalmente utilizzate. L’elettore riceverà due schede di differente colore, una per ogni domanda. Su ogni scheda verrà riportata la domanda formulata nella richiesta referendaria, e due rettangoli con la scelta fra SI e NO.

    Il voto, che avviene a suffragio universale con voto diretto, libero e segreto, è diritto di tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale. I cittadini residenti all’estero (A.I.R.E.) che votano a Roma, saranno informati, con effetto dal 45° giorno prima della votazione, con un avviso speciale pubblicato sul sito istituzionale di Roma Capitale.
    Per esercitare il diritto di voto, l’elettore deve presentare un documento valido e la tessera elettorale in cui, tuttavia, essendo un referendum cittadino, non verrà posto alcun timbro.
    I cittadini che non hanno una tessera elettorale valida che, pur avendo diritto, sono stati esclusi dalle liste elettorali, possono chiedere di essere ammessi al voto dalla Commissione elettorale municipale secondo i termini e le condizioni stabiliti dall’art. 3 della legge 7 febbraio 1979 n. 40 – presso il Dipartimento servizi supplenti – Ufficio elettorale – Via Petroselli, 50, tutti i giorni lavorativi durante il normale orario di apertura al pubblico e, il giorno della votazione, dalle 8:00 alle 20:00.