Salvini: “La manovra non cambia. Per la flat tax ci sono 1 miliardo e 700mln”

    Il ministro dell’Interno Matteo Salvini rimane ancorato sulla sua posizione in merito alla manovra economica, che sta alzando innumerevoli polemiche sia sul versante delle opposizioni che da gran parte dei leader europei. Dopo la recente polemica alzata da Bankitalia, il vicepremier leghista, intervenuto ad Agorà su Rai3, ha avvertito che non ci sarò nessun passo indietro: “La manovra non cambia perché lo spread o Bankitalia dicono che non devo toccare la Fornero, io vado diritto. Non torniamo indietro”. “Non vogliamo certo chiedere l’oro per la Patria. Ma aiutare chi investe nei titoli italiani è nostra convinzione da anni e c’è nel contratto di Governo. – ha continuato Salvini – E’ possibile pensare a nuove emissioni di titoli facendo pagare meno tasse a chi investe nel proprio Paese”, ha sottolineato Salvini.??Se invece il Ministro dell’economia Tria sostiene che nel 2019 ci sarebbero 600 milioni a disposizione della flat tax, Salvini risponde che “Sono di più, un miliardo e 700 milioni”. Parole pronunciate a margine dell’anniversario della fondazione dei Nocs della polizia: “La manovra è di circa 16 miliardi – ha aggiunto – ma per le riduzioni fiscali ha un ammontare stimabile di circa 1,7 miliardi. Comunque lunedì arriva il decreto fiscale – ha concluso – i numeri saranno scritti e non mentono”.
    “Nessun caos sulla flat tax. Vicepremier e ministro dell’Economia dicono la stessa cosa e le stesse cifre con una prospettiva diversa”, si legge in una nota congiunta di Salvini e Tria. “Le risorse stanziate sono effettivamente quelle dette da Tria (nel 2019 600 milioni per poi salire a 1,8 miliardi nel 2020 e a 2,3 miliardi nel 2021): in totale a regime per la flat tax ci sono effettivamente 1,7 miliardi come sostiene Salvini”, sottolinea la nota. “Nell’arco del triennio abbasseremo le tasse con una media annuale stimabile per 1,7 miliardi di euro”, affermano ancora i due ministri.
    “Non prendo in considerazione l’ipotesi e nessun numero, noi tiriamo dritti fino a che i giovani italiani non smetteranno di emigrare per trovare lavoro”, aveva detto Salvini a chi chiedeva se fosse ipotizzabile una modifica alla manovra se lo spread arrivasse a 400, come detto dal ministro Savona. “Non abbiamo paura di niente e di nessuno – ha aggiunto – quando leggeranno i numeri e i dati per gli investimenti, sono sicuro che tutti gli investitori scommetteranno sulla crescita dell’Italia”. Sulla stessa linea anche il vicepremier pentastellato, Luigi Di Maio: “Il mio obiettivo è rendere felici i miei concittadini, e questo vale al di là dei numeri. Se vogliamo iniziare anche noi a fossilizzarci sui numeri allora faremo come quelli di prima e sarò io a dire agli italiani mandateci a casa. Questa manovra è quell’atto di coraggio che l’Italia aspettava da anni”. Così il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Anch’io su Radio 1. “Non si può tornare indietro, io non lo accetto”, “se si torna indietro si tradiscono gli italiani e io i miei concittadini non li abbandono”. “Questa storia dello spread a 400 è solo un modo per terrorizzare i cittadini”.  “Ci sono troppe persone dell’establishment che fanno il tifo per per lo spread a 400, ma i mercati vogliono più bene all’Italia di qualche politico italiano ed europeo. Lo spread peraltro “è stato a 270-280, e poi ora sopra 300, da quando ci siamo noi perché c’è un grande pregiudizio contro questo governo”, ha sottolineato Di Maio.?”Lunedì si vota il nuovo decreto fiscale, ci saranno 50 milioni di euro” per gli sfollati di Genova, “una somma che permetterà al commissario Bucci di poter avviare i rimborsi alle famiglie”, ha aggiunto Di Maio. ?Il nostro obiettivo per Alitalia è farla diventare una compagnia strategica per il turismo italiano, per farlo serve un controllo pubblico ma dobbiamo anche attrarre partner privati. Sono molto fiducioso che entro fine mese si possa chiudere brillantemente anche questo dossier”. Così il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Anch’io su Radio 1. “Un pensiero – ha affermato – va a tutti coloro che ci lavorano, non abbiamo nessun interesse allo spezzatino né a svenderla a chi si vuole fregare le rotte”.