Scandalo appalti, 3 arresti, in carcere anche Lo Bosco – di Tiziano Villanacci

    Dario-Lo-Bosco-300x266“Abbiamo iniziato da circa tre mesi, non è un’indagine lampo.” Queste le parole con cui Rodolfo Ruperti, Direttore della Squadra Mobile di Palermo, presenta l’indagine che ha portato questa mattina i suoi uomini ad entrare negli uffici del Comando del Corpo Forestale della regione Sicilia e nella sede palermitana dell’Ast (Azienda Siciliana Trasporti). Inoltre, un’altra incursione è avvenuta a Roma nella sede di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) ed ha portato all’arresto per concussione del suo presidente Dario Lo Bosco. L’ex Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Catania avrebbe intascato una tangente di 58 650 euro per l’acquisto di un sensore per il monitoraggio della corsa dei treni. Oltre al Presidente dell’Ast sarebbero finiti in manette anche altri due funzionari del corpo forestale: Salvatore Marranca (Responsabile del Servizio Tecnico) e Giuseppe Quattrocchi (Capo del Servizio Speciale per la Conservazione del Suolo e dell’Ambiente Naturale). Il primo sembrerebbe aver percepito una tangente di 149 500 euro e alcune “concessioni” come due apparati di climatizzazione e 12 radiatori “spot” mentre per il secondo la cifra ammonterebbe a 90 mila euro e due assunzioni: per la sua compagna in una ditta di trasporti e per la figlia in una ditta di impiantistica a Roma. I tre indagati sono in queste ore agli arresti domiciliari, aspettando che le Forze dell’Ordine, impegnate nel fronte romano e in quello palermitano, terminino le perquisizioni alla ricerca di ulteriori informazioni nelle loro case. I due funzionari pubblici ed il Presidente dell’Ast quindi dovranno rispondere del reato di concussione e di induzione indebita a dare o promettere utilità. Nell’indagine potrebbe essere coinvolto anche un’importante imprenditore siciliano, Massimo Campione, che ha iniziato a collaborare con gli agenti da alcuni giorni dopo essere stato fermato dalla Polizia e trovato in possesso di un “libro mastro” delle tangenti. Sembra essere stato proprio lui infatti ad aver pagato le “mazzette” ed aver commissionato i “regali” ai due funzionari per l’aggiudicazione di un appalto di 26 milioni di euro bandito dal Corpo Forestale della Regione Sicilia per la costruzione di torrette antincendio nell’isola. A riguardo si è espresso anche il governatore della Regione Sicilia Crocetta: “Via Dario Lo Bosco dall’Azienda siciliana trasporti (Ast). Crocetta sta seguendo la vicenda da Tunisi, dove è impegnato in via istituzionale. “L’azzeramento del Cda – dice all’Ansa il governatore – è necessario, tra l’altro Lo Bosco era in scadenza di mandato. Nel giro di pochi giorni saranno ricostituiti gli organismi. Non appena riceveremo le comunicazioni dalla Procura provvederemo immediatamente a sospendere i due funzionari del Corpo forestale arrestati per tangenti e valuteremo, leggi alla mano, se ci saranno le condizioni per il licenziamento”. Anche Don Ciotti ha voluto esprimere il suo senso di “smarrimento e amarezza”.  “La corruzione diventa sempre più pervasiva, ormai costituisce un fenomeno”. E’ l’allarme lanciato dal Procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, che spiega: “Noi eravamo abituati a sequestrare i cosiddetti libri mastri degli estorsori, ora ci siamo trovati davanti a un diverso libro mastro, a metà tra libro mastro e ’lista delle spesa con nomi e cifre”.  “I nomi nel libro mastro erano appuntati a penna con un ordine mnemonico che denuncia una pedanteria metodica. Un altro aspetto su cui ci siamo soffermati è la naturalezza delle tangenti: non si parla di una o due tangenti ma di un vero e proprio asservimento di una parte deviata del Corpo Forestale della regione che si metteva a disposizione dell’imprenditore.” Sono queste infine le parole di Dino Petralia, Procuratore aggiunto di Palermo.