Sea Watch, il caso della staffetta parlamentari

    Caos intorno al comportamento dei parlamentari protagonisti della staffetta per salire a bordo della nave Sea Watch. Come risaputo, una corposa delegazione di parlamentari aveva deciso di mettere in scena una staffetta per salire a bordo della nave Sea Watch per rendersi conto delle condizioni in cui vertono i 47 migranti a bordo e, naturalmente, portare la propria vicinanza e solidarietà.
    La delegazione dei parlamentari come risaputo era salita a bordo della Sea Watch dopo una riunione nella prefettura di Siracusa, che aveva importo però di fermare la navigazione nel tratto di mare fino a mezzo miglio dalla nave della Ong con a bordo 47 migranti: questa imposizione in un primo momento aveva bloccato la staffetta dei democratici. Poi, nel pomeriggio si era parlato di una deroga che apriva alla svolta. E mentre il procuratore Scavone delegava alla Capitaneria di Porto le condizioni di igiene e di sicurezza della nave, nella serata la Prefettura di Siracusa diffondeva na nota secondo la quale dichiara apertamente di “non aver autorizzato alcun accesso alla nave, né di avere il potere di farlo, tanto più in considerazione del provvedimento di interdizione dello specchio di mare circostante adottato dalla Capitaneria di porto”.
    E mentre da una nota di governo si affermava che durante “una riunione tenutasi nella giornata di oggi i parlamentari sono stati informati del divieto e delle eventuali conseguenze di legge per la sua violazione”, sulla Sea Watch avevano deciso di salire e di iniziare appunto la scaletta sia Maurizio Martina che Matteo Orfini. Il deputato regionale Cafeo ha poi chiarito che si sono mossi con una imbarcazione privata, scortata dal ’Gruppo di barcaioli’ che assiste le navi in entrata e in uscita dal porto con il controllo della Capitaneria di porto .

    Oltre alla decisione del prefetto di Siracusa, concordata col Viminale, di impedire a qualsiasi barca di raggiungere la Sea Watch, si era posizionato sulla questione appunto il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, sull’operato del comandante della nave. Che Salvini ha affermato di avere denunciato per violazioni delle leggi ed essersi diretto verso l’Italia, anziché verso la Tunisia, in vista del peggioramento delle condizioni meteo.

    “Il comandante non ha commesso alcun reato, ha scelto la rotta per lui più sicura”, l’iniziale valutazione del magistrato che, dunque, sembrerebbe far evaporare il possibile piano del governo di sequestrare la nave per il comportamento dell’equipaggio della Sea Watch. La Ong tedesca, dchiarisce intanto che la Tunisia non ha mai risposto alla richiesta del governo olandese di far riparare la nave nel porto di Zarzis, e per questo il comandante avrebbe deciso di far rotta verso l’Italia.