Sea Watch: possibile esposto contro Salvini

    Il caos nazionale e internazionale creatosi intorno alla Sea Watch potrebbe produrre un nuovo esposto contro Salvini che, nel merito, potrebbe aver secondo una interpretazione della questione, reiterare il sequestro di persone di cui è accusato in merito alla vicenda Diciotti.

    Dunque Matteo Salvini rischia un Diciotti-Bis? E’ ancora presto per dirlo. Ma sul tavolo del procuratore di Siracusa rischia di arrivare davvero un altro esposto nei suoi riguardi: già annunciato infatti dal deputato Davide Faraone. Il quale ha sottolineato che, bloccando lo sbarco dei 47 migranti – Salvini starebbe reiterando il reato di sequestro di persona; che, secondo il tribunale dei ministri di Catania avrebbe commesso ad agosto per l’analogo caso della Diciotti di cui si sta tornando a parlare in queste ore.
    Dunque, qualora il pm condividesse l’assunto in questione potrebbe intervenire per interrompere il reato disponendo la discesa a terra dei 47 migranti. Salvini di contro, non sembra intenzionato anche in questo caso a fare marcia indietro.
    Intanto, sulla faccenda Sea Watch è intervenuto in serata anche il Quirinale. La speranza è quella di una soluzione che non vada ad interferire con le decisioni del governo. Sergio Mattarella, comunicano sapere dal Colle, è molto attento alla vicenda Sea Watch ed è stato informato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte degli ultimi sviluppi. Già in precedenza il Presidente della Repubblica aveva dichiarato che il dramma delle migrazioni va gestito con progetti di lungo periodo e con un approccio multilaterale.
    Nel frattempo una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di migranti nel mar Mediterraneo é stata avvalorata dal gruppo del Pd alla Camera, con un primo firmatario, e cioè il presidente Graziano Delrio. Scopo dell’organismo sarebbe quello di “individuare le cause principali e secondarie dei naufragi in quest’area – si legge nel testo – anche accertando la tempestività e le modalità di soccorso in mare, il rispetto delle leggi e delle Convenzioni internazionali in materia di diritti umani fondamentali, e l’eventuale violazione di tali diritti”.