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Sfiducia Johnson, dallo scrutinio segreto 211 voti a favore e 148 contrari. Non passa inosservata la folta fila di ‘ribelli’

I più ‘romantici’ si rifacevano al precedente del maggio 2019 di Teresa May la quale, raccogliendo due terzi del sostegno dei colleghi, riuscì ‘agevolmente’ a superare il voto di sfiducia, salvo poi congedarsi qualche mese dopo, ‘fermata’ dalla Brexit. Guarda caso, proprio da lì a due mesi di distanza poi si liberò di fatto ‘un’autostrada’ per la nomina a premier di Boris Johnson.

Sfiducia Johnson, lo scrutinio segreto ha contato 211 voti a favore e 148 contrari. Ma non è certo passata inosservata la folta fila di ‘ribelli’

Ecco perché, il voto di sfiducia andata in scena oggi nei confronti del primo ministro, poteva essere definita ‘una pura formalità’. Lo scrutinio segreto – ma non troppo visto che ciascuno aveva già espresso la propria linea – ha infatti contato 211 i voti a favore e 148. Tuttavia non è però passata inosservata la folta fila di’ ribelli’, che non hanno appoggiato il premier, una situazione che, in divenire, potrebbe complicare le cose per Johnson.

Sfiducia Johnson, l’appello del  premier: “possiamo essere uniti. Questo è il momento di guardare oltre il nostro ombelico”

E lui, prima di sottoporsi al giudizio, ha lanciato ai deputati conservatori una sorta di appello, affermando che “Possiamo andare avanti, possiamo realizzare quanto promesso, possiamo essere uniti. Questo è il momento di guardare oltre il nostro ombelico“. Già in mattinata, commentando con i cronisti il voto di stasera, il premier aveva affermati che rappresentava “un’occasione per mettere fine a mesi di illazioni” sul governo e sulla sua leadership”.

Sfiducia Johnson, per il vicepremier Raab: “Il primo ministro sarà rafforzato da una grande maggioranza a suo favore”

Dal canto suo, parlando alla Bbc dell’esito di questo voto (un’opportunità anche per lasciarsi alle spalle la controversia sul Partygate), Dominic Raab, vicepremier britannico ha colto anche l’occasione per esortare i deputati conservatori ad “evitare un periodo di enorme incertezza, e consentire ai ministri di andare avanti con il lavoro“. Del resto, ha poi aggiunto ancora Raab, “Johnson riceverà un mandato molto chiaro per continuare, e sarà rafforzato da una grande maggioranza a suo favore”.

Max