Siria, nuova strage rivendicata dall’Isis: 183 morti

    Una nuova strage in Siria, stavolta nella città di Sweida e ancora una volta rivendicata dal sedicente stato islamico, i cui attacchi terroristici avrebbero insanguinato gran parte della città sud del Paese. La notizia proviene dall’agenzia di stampa Dpa, che ha riportato proprio un comunicato da parte dell’Isis in cui si parla dell’uccisione di “apostati”, insieme al ferimento di decine di persone. “I soldati del califfato – dichiara il messaggio – hanno sferrato un attacco contro obiettivi della sicurezza e del governo nella città di Sweida”.
    Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (gruppo di attivisti vicino all’opposizione con sede nel Regno Unito), sarebbero stati tre i kamikaze entrati in azione; l’agenzia di stampa ufficiale Sana, invece, ha raccontato che un attentatore suicida si sarebbe fatto esplodere nell’area dove si svolge il mercato, provocando dunque un numero imprecisato di morti e feriti. Altri due aspiranti kamikaze invece, ha spiegato ancora la Sana, sono stati uccisi dalle forze di sicurezza prima di farsi esplodere.
    Intanto, il bilancio delle vittime continua a salire attimo dopo attimo, secondo quanto confermato dall’Osservatorio al momento sarebbero almeno 183 i morti: 89 civili e 94 combattenti filogovernativi, rimasti coinvolti in seguito ai quattro attacchi suicidi che hanno colpito la città, ma anche a causa dei combattimenti tra lealisti e jihadisti nell’area a nordest di Sweida. “Per gli attivisti – ha spiegato il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman – si tratta della strage più grave mai registrata nella zona di Sweida dal 2011. Secondo Rahman, si contano inoltre 45 morti tra i jihadisti Isis, compresi sette attentatori suicidi”.
    Non conoscono tregue nel frattempo i combattimenti tra i lealisti e l’Isis nelle aree a nordest della città: l’agenzia di stampa Dpa parla di ostaggi nelle mani dei terroristi, ma si tratta al momento di notizie non confermate. Su Facebook la rete Sweida News Network, che cita fonti mediche, ha riferito di almeno 90 civili uccisi a Sweida e nelle zone limitrofe.