Springsteen contro Trump

    Bruce Springsteen non è certamente nuovo a prese di posizione abbastanza ferme e a farsi in qualche modo profondo portavoce di tutta una serie di diritti da tutelare e, ancora una volta, non ha fatto eccezione, prendendo di mira il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e tuonando, a suo modo, su quella che numerosi membri del cosiddetto universo dell’enterteinment a stelle e strisce stanno criticando in modo aspro e decisamente accentuato, ovvero sia il decisionismo senza soluzione di continuità che il governo Trump ha assunto sul tema della migrazione, specialmente per ciò che concerne la frontiera sud con il Messico.

    Le parole di Springteen, come al solito piuttosto nette e profondamente in grado di fare da cassa di risonanza e presa su una larga fetta di popolazione, probabilmente non sortiranno effetti sulla volontà del presidente tycoon americano, ma sono un ulteriore segnale di distanza tra il paese e il Premier.. Cambiando per una sera il copione del suo show, “The Boss” ha accusato il ministro della Giustizia Jeff Sessions e la portavoce di Donald Trump, Sarah Sanders, di aver profanato la Bibbia quando hanno invocato San Paolo a giustificazione della nuova linea dura. Springsteen non e’ il solo vip dello spettacolo scioccato dalla tolleranza zero nella crisi migratoria e per come questa crisi viene raccontata nell’universo alternativo di Fox News, la rete televisiva preferita da Trump. Dopo il creatore di “Family Guy” Seth McFarlane, anche Steve Levitan, co-autore della serie “Modern Family”, si e’ detto “’disgustato di lavorare per una societa’ che ha a che fare con Fox News’. Entrambi gli show sono nati all’interno della Fox.