Standing, duetti e gag alla seconda di Sanremo

    Cresce l’intesa sul palco di Sanremo del trio di conduttori: dodici in gara, duetti eleganti e gag più convincenti. La seconda serata di Sanremo fa registrare un miglioramento dei ritmi e delle alchimie sull’Ariston. Del resto, dopo il debutto della prima serata con ben 24 artisti in gara uno dietro l’altro e qualche ruggine per le polemiche pre Sanremo era abbastanza intuitivo che, sciolto il ghiaccio, si potesse crescere.
    Tra i vari artisti in gara standing ovation per Loredana Bertè, mentre si fanno spazio ospiti big come la Mannoia e Mengoni che incantano l’Ariston. Fra gli ospiti Riccardo Cocciante e Michelle Hunziker, che ha proposto una gag musicale con Bisio, ritrovando atmosfere alla Zelig.
    Anche Virginia Raffaele, un po’ più sciolta, si è lasciata andare ad un paio di gag più convincenti, come quella versione lirica con tanto di finale fischiettato.
    Baglioni, il dirottatore di Sanremo ha aperto la seconda dicendo ’Noi no’. Dopo il ’voglio andar Via’ della prima serata, Baglioni sembra prediligere un esordio da tour-musical con esibizioni di ballerini che armeggiano un fiore come ’arma’ (come nel suo tour Al Centro) e quasi lasciano un messaggio tra le righe in questa fase delicata di tensioni nazionali e internazionali.
    Atmosfere leggiadre e d’arte, poi, con i duetti da standing ovation con Fiorella Mannoia, e Marco Mengoni. In questo ambito il dirottatore è più a suo agio. Come lo sembra Loredana Bertè, tornata a ringhiare come i bei tempi: un minuto di applausi per lei. Serata più breve rispetto alla prima: più disinvolti tutti in questo Sanremo bis del bis. Baglioni è autoironico con Bisio, la Raffaele in un sontuoso abito rosso inscena un numero che mescola doti canore alla comicità: vuol cantare Habanera dalla Carmen ma non ricorda le parole, recupera il foglio accartocciandosi ma è il testo del solito ’Passerotto’, leitmotiv baglioniano di questo Sanremo 2019. Così, fischietta. E strappa sorrisi. Funzionano meglio Baglioni e Bisio in un duetto con pernacchie sulla ’punteggiatura’ dei testi dei brani musicali, riecheggiando anime d’avanspettacolo buone per tutti, come le somiglianze vip che Virginia sfrutta per ringraziare orchestra e coriste che diventano “grazie, graziella e grazie ar coro”.
    La gara è un fiume di mescolanze di generi: Achille Lauro, Einar, Il Volo, Arisa. Fiorella Mannoia riporta maestria col singolo Il peso del coraggio, duetta con Baglioni in Quello che le donne non dicono e fa il pieno di applausi.
    La corsa-gara ripropone Nek prima dalle gag omaggio a Lelio Luttazzi nella quale Baglioni e Virginia Raffaele cantano Il mio tipo ideale: l’attrice sdraiata sul piano come Sylvie Vartan con Luttazzi, Baglioni sulla poltrona reclinabile, simbolo di reclame da ’anziani’.
    L’omaggio è il via a un altro omaggio: ecco il cameo di Pippo Baudo, che ritrova il suo Sanremo dopo il Sanremo Giovani con lo ’svecchiatore’ Fabio Rovazzi. Pippo tornerà: intanto segue Daniele Silvestri e il suo Argento vivo che tanto piace a pubblico e critica, e ancora Ex-Otago, Ghemon e Loredana Bertè: candidata ad andar lontano nella Kermesse. Poi Paola Turci, Negrita, Federica Carta e Shade. Ma il momento forse più atteso è con gli occhi emozionati di un Marco Mengoni che con lo scozzese Tom Walker ripropone (dopo X Factor) Hola (I say) e poi regala l’Essenziale. Ma non basta: duetta con Baglioni con Emozioni di Lucio Battisti, tradendo le proprie.
    Dopo il divertente remake Zelig tra Michelle Hunziker e Claudio Bisio in un divertente medley tra politica, amore e ironia, riappare Baudo che, sotto il coro ’Pippo, Pippo’ ricorda l’edizione in playback del 1985 quando “ebbi l’onore di consegnare un premio a chi a Fantastico aveva vinto con la migliore canzone d’amore del secolo, Questo piccolo grande amore”. E’ mezzanotte ma QPGA fa cantare tutti. Ma il clou non è ancora arrivato: ci pensano loro, un po’ a sorpresa, Pio e Amedeo – che propongono il Baglioni Tris – ironizzano su Salvini (che twitta divertito), sulle piccole illegalità italiche e alla fine citano lo stesso Baglioni e la sua ’Uomini Persi’, sempre dell’85: pezzo su i ’poveri cristi’ di tutti i giorni che hanno avuto un ’letto da scalare e luce accesa dalla stanza accanto’ come tutti i piccoli uomini del mondo.
    Il finale è epico con Cocciante e il suo musical, l’intramontabile Margherita, con tanto di incertezza dell’artista e un’altra ovazione. Laura Chiatti e Michele Riondino cantano Un’avventura, ma è più toccante l’epilogo: la consegna del Premio alla carriera alle figlie di Pino Daniele. Baglioni ha ricordato tutti i figli dell’artista napoletano e le loro amicizie e esperienze insieme.