Home ATTUALITÀ Studio, dopo Covid un motociclista su 3 userà la mascherina

    Studio, dopo Covid un motociclista su 3 userà la mascherina

    Un motociclista su tre continuerà anche dopo la pandemia ad utilizzare le mascherine per proteggersi da smog, polvere e pollini. Secondo un’analisi condotta durante Wildays dalla startup italiana Narvalo con Wheelz Magazine, per il 75% dei motociclisti è importante – se non fondamentale – proteggere il proprio respiro mentre si è in moto. Dallo studio – realizzato nel corso di uno dei più importanti eventi europei dedicati alle due, alle quattro ruote e allo stile di vita outdoor a Salsomaggiore Terme – se nel 37% dei casi i motociclisti ammettono di valutare l’utilizzo di una mascherina per proteggersi dallo smog in città, questa attenzione sale al 44% per chi intende proteggersi da polvere e pollini.
     

    Dunque le mascherine stanno “diventano un accessorio imprescindibile per tutti i motociclisti outdoor che intendono proteggersi da agenti polveri e pollini durante le loro avventure sportive” sottolineano gli analisti di Narvalo, la startup italiana che ha prodotto in tempo di pandemia la Narvalo Urban Mask, ritenuta la Ffp3 più confortevole sul mercato e in grado di proteggere i motociclisti – e in generale gli urban commuters – da agenti inquinanti e pollini in città e che punta ora i riflettori su un altro modo di utilizzare le mascherine come protezione da polveri e pollini anche duranti i viaggi off-road o durante le attività di motocross. 

    Dal punto di vista tecnico, la Narvalo Urban Mask, grazie ad uno strato in carbone attivo e alla tecnologia filtrante Bls Zero di Bls, “garantiscono un livello di filtrazione superiore al 99% di smog, batteri, pollini e virus e sono dotate di una valvola di espirazione studiata per massimizzare il deflusso d’aria, evitando eccessivi accumuli di calore e umidità all’interno” spiegano gli esperti della startup. A rendere smart la mascherina c’é anche l’Active Shield, un dispositivo proprietario IoT che può essere posizionato sulla parte anteriore di ogni maschera ‘Narvalo’ “per tracciare la frequenza respiratoria e assicurare un’esperienza di respirazione anche sotto sforzo ottimizzando costantemente il flusso d’aria all’interno della maschera e riducendo l’accumulo di calore, umidità e CO2”.
     

    A confermare il trend e la tecnologia di Narvalo sono anche i motociclisti come la blogger e influencer attiva nel mondo delle moto Giulia Arzuffi (@theblondepipes) che durante Wildays ha messo alla prova le Urban Active Mask di Narvalo in un percorso sterrato, con l’obiettivo di testare l’efficacia della maschera anche in un ambiente non urbano durante i viaggi off-road per proteggere in particolare da polveri e pollini. “Indossando la Narvalo sono finalmente riuscita a respirare bene mentre guidavo su strade off-road, dove si alza molta polvere” spiega Giulia Arzuffi. 

    Arzuffi assicura che “la maschera infatti è comoda e capace di arieggiare tutta la bocca, anche grazie alle diverse velocità cui si può impostare la ventola, a differenza di altre maschere che nel proteggere sacrificano la componente di comfort e traspirabilità”. “Soluzioni come questa -aggiunge la blogger, “credo siano fondamentali per stare meglio anche in un contesto cittadino, dove il motociclista si trova quotidianamente a fare i conti con smog e pollini”. I test drive si sono svolti inoltre in giornate durante le quali sono state segnalate alte concentrazioni di pollini a Salsomaggiore – stando ai dati meteo pollini 3bmeteo – per quanto riguarda fagacee, graminacee, oleacee e pinacee.
     

    “I test drive hanno mostrato sul campo come una mascherina performante possa essere accessorio indispensabile per tutti i motociclisti outdoor che intendono proteggersi da agenti inquinanti, polveri e pollini durante le loro avventure sportive, in particolare su percorsi off-road polverosi”
    commentano Venanzio Arquilla e Ewoud Westerduin, fondatori di Narvalo. “Così come il casco e le protezioni per schiena e torace, anche la mascherina può diventare un dispositivo di protezione importante” assicurano. Arquilla e Westerduin sottolineano infine che “la pandemia ha senza dubbio sdoganato la mascherina come accessorio quotidiano ed è molto importante notare l’utilizzo venga considerato anche in ambiti lontani dall’emergenza sanitaria. Questo perché, in ogni caso, abbiamo maturato l’importanza del proteggere le vie respiratorie non solo da virus e batteri ma anche da inquinamento, polveri e pollini”.