Tanzania, bambino albino mutilato e ucciso – Michelle Zeppieri

    L’orrore in Tanzania nei confronti degli albini non sembra cessare. È stato ritrovato il corpo di un bambino di appena un anno a nord del Paese, in una zona boschiva non lontana dalla sua abitazione. Joseph Konyo, capo della polizia regionale, ha riferito che il piccolo Yohana Bahati aveva anche gli arti mutilati con un machete, e che era stato sequestrato sabato scorso. La madre, Ester Jonas, è ricoverata in ospedale a causa di ferite provocate dalla stessa arma al volto e alle braccia, dovute probabilmente al tentativo di proteggere il figlio.

    In questo Paese dell’Africa orientale, dove la presenza di albini è molto alta, negli ultimi 15 anni sono stati uccisi più di 70 bambini albini. Gli stregoni del Paese, infatti, ne utilizzano organi e parti del corpo per effettuare degli “incantesimi”. Le Nazioni Unite temono un aumento di omicidi in prossimità delle elezioni politiche, durante le quali i candidati potrebbero ricorrere alla magia per aumentare le probabilità di vittoria.

    Continuano le atrocità nonostante il divieto del governo del Paese di eseguire qualsiasi rituale di stregoneria. Un’altra bambina di 4 anni, Pendo Emmanuelle Nundi, è scomparsa dal villaggio di Ndami e non si hanno sue notizie da dicembre.

    In entrambe le sparizioni sono stati arrestati i padri dei bambini, anche se le indagini proseguono. Vicky Ntetema, direttore esecutivo di The Same Sun, impegnato nella difesa degli albini, ha dichiarato che le famiglie sono spesso coinvolte in queste vicende, perché sul mercato nero le sezioni dei corpi degli albini sono pagate molto bene. Ntetema ha criticato anche la classe dirigente per non essere ancora intervenuta in modo definitivo sulla questione.