TAORMINA – LA ‘PRIMA’ DEL G7 DEDICATA ALLA STESURA DI UNA BOZZA SUI FLUSSI MIGRATORI: I GOVERNI HANNO IL DIRITTO DI CHIUDERE LE LORO FRONTIERE E DI FISSARE DELLE SOGLIE

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    Questa prima bozza nata da questa prima di giornata di lavori del G7 a Taormina, che sarà poi nuovamente ‘lavorata’ domani, sancisce che i governi hanno il diritto sovrano di chiudere le loro frontiere e di fissare delle soglie per i migranti. “Nel rispetto dei diritti umani e di tutti i migranti e rifugiati – spiega l’agenzia tedesca Dpa, che ha avuto modo di conoscerne i contenuti – riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati a controllare i propri confini e a fissare i limiti chiari sui livelli di migrazione come elemento chiave della sicurezza nazionale e del benessere economico”. Del resto che l’argomento d’apertura fosse interamente dedicato ai flussi migratori, era quasi d’obbligo. Visibilmente soddisfatto l’entourage italiano, sottolineano attendibili fonti diplomatiche: “si è raggiunto un buon compromesso” purché, nel testo poi “si riconosca l’approccio globale al problema, anche nel lungo periodo con il coinvolgimento dei paesi di origine e la responsabilità condivisa”. Ovviamente la discussione è rimandata a “domani, mentre si continua a lavorare sui due paragrafi ad hoc del testo finale, ma non ci sono problemi”, anche se gli americani, hanno chiesto maggiore attenzione alla sicurezza. In altri passaggi, nella bozza viene osservato che non bisogna dimenticare “la necessità di sostenere i rifugiati il più vicino possibile ai loro paesi di origine, in modo che siano in grado di tornare, e di creare partnership per aiutare i paesi a creare le condizioni all’interno dei loro stessi confini per risolvere le cause delle migrazioni”. Inoltre, raccomandando di rafforzare ilo controllo dei confini, i paesi debbono assicurare “una migrazione sicura, legale e organizzata, e proteggere i migranti e rifugiati più vulnerabili come le donne, gli adolescenti, i bambini e i minori non accompagnati”. Trattasi in definitiva “di strumenti essenziali per ridurre la migrazione irregolare, combattere il contrabbando, il lavoro forzato, la schiavitù moderna e il traffico degli esseri umani e affrontare le questioni legate alla criminalità organizzata transnazionale, all’estremismo violento, al terrorismo e al commercio illecito. In questo modo saremo in grado di salvaguardare gli aspetti positivi della migrazione riconoscendo il diritto intrinseco dei paesi ospitanti a stabilire politiche nel loro interesse nazionale”.