Home SPETTACOLI MUSICA Teatro dell’Opera, ‘4 Gatti’ ed obiettivi ambiziosi

Teatro dell’Opera, ‘4 Gatti’ ed obiettivi ambiziosi

Una Stagione in continuità con le precedenti, anche se segna un passo in avanti verso l’eccellenza e il consolidamento complessivo del teatro. E’ però necessaria la ricerca di un equilibrio tra tradizione e modernità per attualizzare la grande tradizione italiana dell’opera lirica, e trovare così un nuovo pubblico. La stagione appena passata si chiude con un incasso da biglietteria pari a 15 milioni di euro, praticamente raddoppiato rispetto al 2014 che ne segnava 7,5. Un dato che ci consente di erogare finalmente i premi di produzione ai dipendenti”.
Un fredda e lucida analisi di ciò che è stato per fissare gli obiettivi futuri da raggiungere nel nome della continuità. Così Carlo Fuertes, sovrintendente del Teatro dell’Opera, affiancato da Alessio Vlad, attento direttore artistico, si appresta ad anticipare quelli che saranno i ‘punti forti’ della nuova stagione del Costanzi: “Tutto quello che si fa lo si deve alla professionalità di tutti i lavoratori di questo teatro – tiene a precisare ancora – dal primo all’ultimo, che hanno un patrimonio di know how che ci ha consentito di raggiungere questi risultati in poco tempo”.

Teatro dell’Opera: ‘il poker’ del Maestro

Indubbiamente ciò che salta subito agli occhi, proprio in relazione all’investimento delle risorse interne paventata dal sovrintendente, è il magnifico ‘poker’ di Daniele Gatti, chiamato a rappresentare “l’eccellenza musicale, con il nostro direttore Daniele Gatti che da quest’anno si farà sentire di più, con quattro opere nella prossima stagione, tre in forma scenica e una in forma di concerto”.
Sarà infatti il Maestro dare il ‘La’ al nuovo cartellone, dirigerà l’ouverture inaugurale, il 10 dicembre, ‘Les Vepres Siciliennes‘ di Verdi che, come spiega attraverso un videomessaggio il regista Valentina Carrasco, “rappresenta una grande sfida, ma sono sicura che Gatti correggerà eventuali miei errori”. Quindi Gatti (secondo il quale “Ben 13 titoli nella stagione dei quali quattro che vedono sul podio il direttore musicale rappresentano un giusto equilibrio per un teatro italiano”), bisserà il 23 gennaio ‘I Capuleti e i Montecchi‘ di Vincenzo Bellini (“Preparate i fazzoletti, siano kleenex o ricamati non importa, perché si piange. Bellini sa far piangere…”, promette sornione), per la regia di Denis Krief (“Sono felice di tornare a lavorare con Krief – afferma Gatti – Trovo sia giusto che il direttore musicale di un teatro d’opera affronti anche il belcanto e sono felice di farlo con Krief che ha la sensibilità giusta”), che affiancherà ancora il Maestro il 4 luglio a Caracalla nell’‘Aida‘.
“Dopo avere affrontato il classicismo di Stravinskij con il suo ritorno alle forme chiuse tipiche dell’opera settecentesca, abbiamo pensato di inaugurare la stagione 2020-2021 con ‘La clemenza di Tito‘ di Mozart, firmata per la regia da Mario Martone“, prosegue Gatti a proposito dell”Oedipus Rex‘ di Stravinskij, che affronterà il 23 ed il 24 ottobre. Sempre dello stesso compositore segnaliamo anche ‘The rake’s progress‘ di Stravinskij, sul palco dal 18 ottobre per la regia di Graham Vick..

Opera: Ai Weiwie e Chung, dalla Cina con furore

Proseguendo nella giusta esaltazione di quella che definisce l’eccellenza musicale, Fuertes tiene a precisare che accanto a Gatti “si affiancano altre grandi bacchette, a cominciare da Myung-whun Chung, Bertrand de Billy e David Robertson che debuttano nel nostro teatro. Accanto a loro Roberto Abbado, James Conlon, Alejo Pérez, Piergiorgio Morandi e Paolo Arrivabeni“. Eccellenza rappresentata anche dai registi che si alterneranno all’Opera, come Damiano Michieletto, Robert Carsen, Emilio Sagi, ed Alessandro TaleviVick, oltre ai già citati Carrasco e Krief. Attesa poi per ‘la prima volta’ romana di Richard Jones, contro quello inedito nella lirica per il regista cinese Ai Weiwei, afferma il Sovrintendente, “al quale abbiamo proposto di mettere in scena – dal 25 marzo – una ‘Turandot’ con l’intenzione di replicare l’immagine che gli occidentali avevano negli anni ’20 del ‘900 di questo oriente esotico. Lui ha accettato perché da giovane, quando fuggì dalla Cina e andò a New York, per sbarcare il lunario fece da comparsa proprio nel capolavoro pucciniano che Zeffirelli firmò per il Met”. A tal proposito Fuertes annuncia che per la stagione 2020/2021 sarà appositamente allestito un evento dedicato al regista appena scomparso.

Da citare inoltre l’inedito ‘Kát’a Kabanová‘ di Janacek (19-28 aprile), diretto da David Robertson, per la regia di Richard Jones. Quindi la ‘Luisa Miller‘ di Verdi (22-31 maggio), con Michieletto e Roberto Abbado ‘alla bacchetta’; ed ancora, la ‘Carmen‘ (13-25 giugno), diretta da Bertrand de Billy, alla regia di Emilio Sagi, che vanta i costumi appositamente disegnati da Fendi. Carsen si occuperà invece dell”Evgenij Onegin‘ di Cajkovskij (dal 18 febbraio), con Conlon sul podio; ecco poi a dicembre ‘Tosca‘ – versione del 1900 – diretta da Pier Giorgio Morandi, e la ‘Traviata‘ (novembre 2020), di Sofia Coppola e Valentino, con il M° Arrivabeni, Orchestra e Coro.
Per la fine del maggi 2020, segnaliamo infine il ‘Requiem‘ di Verdi, che tiene a battesimo nel Teatro della Capitale, Chung.
Max