Tria a Milano per Assolombarda: “Con l’Ue apriremo dialogo costruttivo”

    In occasione dell’assemblea di Assolombarda alla Scala, il ministro dell’economia Giovanni Tria è di nuovo intervenuto sulla questione della manovra economica rassicurando i presenti. “La strategia espansiva non è temeraria. Le nostre scelte non mettono a rischio i conti pubblici – ha detto Tria – Sono convinto della stabilità del nostro impianto”.

    Con le autorità dell’Ue sarà aperto “un dialogo costruttivo. Questa sera incontrerò a Roma Moscovici”, ha annunciato il ministro dell’Economia.

    Centrale in ambito economico è poi il ruolo attribuito da Tria alla Lombardia e soprattutto al suo capoluogo: “La posizione di Milano e dell’Italia è centrale in Europa – ha detto, sottolineando che “arte e imprenditoria sono tratti distintivi di Milano e dell’Italia agli occhi del mondo” . A suo dire “condividono la cultura del lavoro e del rischio e qui celebriamo i successi di un territorio e di imprese che si confermano come vera eccellenza italiana, motivo di orgoglio per tutta l’Italia”. Assolombarda, la più grande organizzazione territoriale di Confindustria, non fa opposizione e “tifa da sempre per l’Italia”. Lo afferma il presidente Carlo Bonomi all’assemblea annuale in corso al Teatro alla Scala di Milano. “Il clima sociale e culturale che ha portato al voto dello scorso 4 marzo – scandisce – non chiede alle imprese di mettere in campo forme di opposizione ai partiti e al Governo” . “Noi – sottolinea – non tifiamo per questo o per quello né contro questo o quello, noi tifiamo per l’Italia da sempre”.
    “Le stime di maggior crescita del Pil del Governo non risultano credibili e il debito pubblico continuerà a salire”. Questo il giudizio del presidente di Assolombarda sulla manovra economica del Governo. “Il punto – spiega il numero uno della più grande associazione di industriali in Italia – è tutto qui, il Governo del cambiamento non ha prodotto una manovra di vero cambiamento e tutti comprendiamo che il dividendo che si ricerca è quello elettorale e non della crescita”.
    Bonomi chiede che gli italiani si possano esprimere “con un referendum” per “dire se vogliono pagare di tasca propria per Alitalia” . “Diciamo no a uno Stato che crede di poter rigestire il trasporto aereo” , afferma e ricorda che “abbiamo profuso sei volte l’ammontare di quello che il Venture Capital dà alle start-up in un anno e tutto questo per un vettore che perde 1,2 milioni di euro al giorno” .