Trump: vittoria su Isis ma jihadisti fuggono in Iraq

    Secondo Trump il ritiro Usa arriva dopo la vittoria al 100% sul califfato Isis mentre però mille jihadisti fuggono in Iraq. Sempre delicata la questione Isis con le posizioni chiare e nette di Donald Trump che fanno da contraltare alle news relative agli jihadisti che fuggono in Iraq.
    “Ci stiamo ritirando dopo una vittoria al 100% sul Califfato”, twitta Donald Trump, riferendosi al ritiro delle truppe americane dalla Siria dopo quella che nei riguardi del califfato Isis sarebbe, a suo dire, una vittoria schiacciante.
    “Gli Stati Uniti – scrive ancora Trump – stanno chiedendo a Gran Bretagna, Francia, Germania e altri alleati europei di prendersi gli 800 combattenti dell’Isis che abbiamo catturato in Siria e di processarli. Il Califfato è pronto a cadere. L’alternativa non è buona ed è che saremo costretti a rilasciarli”.
    Trump ammette che gli Usa “non vogliono vedere questi combattenti penetrare Europa, dove si prevede che vadano. Noi abbiamo fatto e speso molto, ora tocca ad altri fare il lavoro che sanno fare”. Ma intanto, come comunica la Cnn, mille jihadisti Isis sarebbero fuggiti in Iraq, forse con 200 mln. Continua la battaglia a Baghuz e da Londra, Parigi e Berlino arriva il no al rimpatrio jihadisti chiesto da Trump.
    Sarebbero più di mille i guerrieri Isis fuggiti dalla Siria verso montagne e deserti dell’ovest dell’Iraq nel giro di sei mesi e potrebbero avere a disposizione un corposo tesoretto: circa 200 milioni di dollari in contanti. Lo dichiara un funzionario Usa dell’esercito, citato dalla Cnn. I soldati dell’Isis hanno cercato la fuga mentre continua la battaglia finale nell’ultima roccaforte del gruppo, nel sudest della Siria a Baghuz. Lì, 300 i miliziani dell’Isis non vogliono arrendersi alle forze curdo-siriane, stando all’Osservatorio siriano.
    I jihadisti sono nascosti in tunnel sotterranei o in vari edifici diroccati. E nel mentre, da Londra, Parigi e Berlino arriva il no al rimpatrio jihadisti. Infatti il governo tedesco sostiene che sia “estremamente difficile” in questa fase attuare il rimpatrio dalla Siria dei jihadisti europei, come richiesto dal presidente Donald Trump. Parola del ministro degli Esteri, Heiko Maas, intervenendo sulla tv pubblica tedesca.