Uccide il padre violento: Deborah, torna libera

    Monterotondo dona l’ultimo abbraccio di Deborah, la ragazza che ha ucciso il padre per difendere la madre e la nonna. Una pagina di dolore, di tristezza, di violenza e di rabbia. “Papà perdonami, non volevo”, dice Deborah, la protagonista dell’epilogo sanguinario e violento di una tristissima pagina di agonia di lunga durata. La vicenda di Monterotondo ormai notissima, si arricchisce in queste ore del racconto della ragazza stessa. Lei, che ha ucciso il padre violento per proteggere la mamma e la nonna, ammette: “Ho preso il coltello per difesa: volevo solo che ci facesse andare via e che si calmasse”. Da quanto emerge dagli atti, e dalle valutazioni in corso, Deborah Sciacquatori, questo il nome completo della ragazza, tornerà in libertà.

    Aggiornamento ore 08.23

    “Papà, papà. Perdonami, papà, non volevo. Non mi lasciare, papà, io ti voglio bene”: così, con queste parole, mentre lui si spegneva tra le sue braccia all’interno di una costruzione di Monterotondo Scalo, a Roma, la ragazza stessa racconta spaccati di una vicenda ancora non chiarissima, ma in ogni caso fosca. E’ stata lei, comunque a uccidere Lorenzo Sciacquatori, 41 anni, il padre. 

    Uccide il padre violento: Deborah, lacrime e perdono. Si vaglia la legittima difesa per la ragazza

    Un uomo disoccupato e con precedenti, violento e avvezzo a vessare le donne della sua famiglia. Con i pubblici ministeri di Tivoli e i carabinieri di Monterotondo la giovane ragazza non ha provato neppure a discolparsi. Senza darsi pace, la ragazza ha confessato rivelando i particolari torbidi di una storia familiare controversa. Deborah è ai domiciliari da domenica sera con l’accusa di omicidio. In questa giornata dovrebbero però arrivare le formalizzazioni delle accuse, e dovrebbe restare, salvo a quanto trapela, solo l’eccesso colposo come reato. Questo è quanto emerge. Nei giorni a venire, il procuratore Francesco Menditto e il pm Filippo Guerra vaglieranno l’eventuale sussistenza della legittima difesa ma la ragazza dovrebbe comunque, intanto, tornare in libertà. Nuovi dati emergeranno dall’autopsia.

    Aggiornamento ore 14,22

    Aspettando gli esiti dell’esame autoptico, la notizia che era nell’aria è arrivata. E’ di nuovo libera Deborah Sciacquatori, la ragazza di 19 anni che domenica scorsa ha ucciso il padre, un uomo violento che da tempo usava violenza sulla famiglia con violenze e aggressioni a Monterotondo, vicino a Roma. L’accusa resta quella eccesso colposo. Intanto, emergono i dettagli della vicenda dal suo racconto. La ragazza, una studente modello prossima alla maturità, ha ricostruito anni di violenza. A subirli, sua mamma Antonia, ma anche lei e la nonna paterna che abitava con loro. “Quando papà tornava a casa ubriaco, mi preoccupavo soprattutto per nonna, a maggior ragione da quando era stata operata, un mese fa. Tra di noi è la più fragile, ci vede male, non volevo che lui le facesse del male”. L’ultima domenica, l’uomo, alle 5 del mattino, ha preso a calci alla porta per entrare dopo aver trascorso la notte fuori, ubriaco. “Se l’è presa con mamma. Urlava come un pazzo, ci insultava. Io ho preso nonna e ci siamo chiuse in una stanza per un po’, aspettando che si calmasse”. Ma non è finita. Per difendere la madre e la nonna, ha preso un coltello dalla cucina. “Non volevo ucciderlo. L’ho preso per difesa: volevo solo che ci facesse andare via e che si calmasse”. Non è successo.

    Aggiornamento 17.33