UNA COSA LA FEDE, UN’ALTRA IL TERRORISMO: PER ALFANO OCCORRE SEPARARE ‘CHI PREGA DA CHI SPARA’

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    “Questi terroristi tengono in ostaggio un Dio, una religione. La storia delle religioni non contempla un Dio che non professi amore. Non esiste un Dio che possa autorizzare questo crimine, questa barbarie.Bisogna separare chi prega da chi spara”, così Angelino Alfano, nell’ambito del seminario del Gruppo speciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente, oggi a Firenze, organizzato dall’assemblea parlamentare della Nato in corso a Firenze. Il ministro dell’Interno ha sottolineato che nel nostro Paese vige la libertà di culto e che sarebbe quindi “un errore confondere chi prega con chi spara” anche perché, sempre più spesso – e mai come in questi giorni – molte persone tendono ad associare il terrorismo a una fede religiosa, uno pericoloso equivoco per il quale, come precisa Alfano si ricorre a “parole fuori misura. L’Islam va tutelato nel suo diritto di fede. La comunità musulmana presente in Italia ha il pieno diritto di pregare”. Alfano è poi intervenuto in merito alla notizia del sequestro di 800 fucili a pompa nel porto di Trieste (ne parliamo dettagliatamente in un altro articolo,ndr), spiegando che al momento di tratta di un sequestro amministrativo: “E’ chiaro che in queste ore nei luoghi istituzionalmente preposti si stanno facendo tutti gli approfondimenti – ha spiegato il ministro –  ma allo stato si tratta di un sequestro amministrativo”.

    Max