Unicredit a rischio multa: violazioni dell’antitrust

    È a rischio multa l’istituto bancario Unicredit per una possibile violazione delle norme antitrust, in particolare per quanto riguarda i titoli di stato europei in merito ad un’indagine della Commissione europea che ha avuto luogo negli anni 2007 – 2012. A darne notizia è la stessa azienda, nel momento in cui ha depositato “una richiesta di supplemento al proprio Documento di Registrazione e al Prospetto di Base relativo al Programma di emissione di certificati di investimento” passato in Consob.

    Unicredit a rischio multa: ecco i dettagli

    C’è quindi la concreta possibilità che Unicredit possa andare incontro ad una multa, per sospetta violazione della normativa antitrust. La stessa banca conferma che non si tratta più di una semplice ipotesi, nel momento in cui dichiara che “non considera più remoto, ma possibile, sebbene non probabile, un esborso di cassa volto al pagamento di una potenziale sanzione”. Per quanto riguarda i dettagli e l’entità della multa, però, considerando le “informazioni attualmente a disposizione, non risulta possibile quantificare in maniera attendibile l’importo di una eventuale sanzione”. Si parla comunque di un massimo del 10% sul fatturato annuo in tutto il mondo della banca.
    “La scadenza per la presentazione da parte di UniCredit di una risposta alle obiezioni sollevate è fissata al 29 aprile, salvo possibili proroghe la cui concessione rimane a discrezione della Commissione” recita il comunicato. “In seguito alla risposta allo Statement of Objections, la Commissione Europea potrà concedere alle parti un’apposita audizione”. Unicredit inotre ribadisce che “allo stato attuale non è possibile stabilire se e quando avrà luogo un’audizione. Non esistono termini legali che impongono alla Commissione di concludere le indagini antitrust entro scadenze prestabilite”. 
    Unicredit rischia una multa che è da ricondurre al procedimento della Commissione europea, avviato nel 2007, con l’obiettivo di indagare il tentativo fatto da 8 istituti bancari europei di organizzarsi come cartello per crearsi un vantaggio sulla concorrenza in merito alle trattative sui titoli di stato europei.