Usa, fuori un altro: governo Trump perde i pezzi

    Il presidente Usa Donald Trump decide di rimuovere il ministro Nielsen: subentra Kevin McAleenan, ad oggi commissario per la difesa delle dogane e del confine. Non sembra esserci pace per il governo a stelle e strisce di Donald Trump che avalla la staffetta tra Nielsen e McAleenan. Un nuovo piccolo-grande terremoto politico in seno all’amministrazione di Trump che perde un altro elemento della propria squadra di governo. In precedenza era successo con il capo del Pentagono Jim Mattis e con John Kelly.

    Usa, fuori un altro: governo Trump perde i pezzi. Via Nielsen: arriva Kevin McAleenan

    Avanti un altro, verrebbe da dire. E non si tratta del noto quiz a premi televisivo ma del movimento da porte girevoli che si registra nell’amministrazione Trump in Usa. Infatti il governo del tycoon è giunto ad una nuova svolta: Trump allontana la ministra dell’interno Nielsen e nomina Kevin McAleenan, attuale commissario per la difesa delle dogane e del confine. Si tratta dell’ennesimo movimento in entrata e uscita, come detto, della gestione Trump: a dicembre era toccato al capo del Pentagono Jim Mattis e poi al capo staff della White House, cioè John Kelly: adesso a far le valigie è la ministra dell’interno, peraltro una delle poche donne nel governo targato Trump. E proprio Trump non ha perso troppo tempo nel congedarla tramite un immancabile messaggio su twitter: “Il segretario della Homeland Security Kirstjen Nielsen lascerà la sua posizione e vorrei ringraziarla per il suo servizio”, ha sintetizzato. Successivamente, Trump almeno è stato di più parole. “Ho il piacere di annunciare che Kevin McAleenan, l’attuale commissario per la difesa delle dogane e del confine diventerà segretario del dipartimento per la sicurezza nazionale. Ho fiducia che Kevin farà un grande lavoro”, ha detto presso la Casa Bianca alla fine di un meeting privato con la Nielsen, che viene raccontato, tramite rumors, come un vero terremoto. La notizia non è un fulmine a ciel sereno e, anzi, arriva alla fine di una escalation di eventi attorno ai quali si è registrato il pessimo umore del presidente Usa. La ragione è l’aumentato flusso di migranti lungo la via del Messico che ha spinto Trump a ritirare la nomina di Ronald D. Vitiello come nome guida per l’agenzia per l’immigrazione chiarendo di averlo fatto perchè desideroso di dettare una linea operativa più “dura”.  Tra i due eventi, quello di Vitiello e la Nielsen c’è connessione. La Nielsen, 47 anni, era salita al comando del ministero dell’interno nel dicembre del 2017 subentrando proprio a John Kelly assurto intanto a capo di gabinetto alla Casa Bianca.  In pratica, è stata lei l’effige della linea guida di Trump sul tema migranti, sul muro al confine col Messico e ai tanti altri temi oggetto di critiche come i tagli per il sostegno agli stati dell’America centrale, per esempio. Tuttavia, la grande lealtà verso il presidente sembra non essere bastata: di recente, Trump aveva iniziato a lamentarsi con periodicità circa l’incapacità della Nielsen di porre un serio freno alle ondate di migrazioni messicane e, tra l’altro, a criticare i continui viaggi della ministra mentre nel sud del paese l’emergenza, a suo dire, perdurava. Secondo alcuni, Trump avrebbe sempre digerito male il modo di porsi della donna, che secondo il tycoon aveva atteggiamenti cattedratici, come se volesse insegnargli la professione politica. In passato Trump l’aveva già minacciata di tagliarla fuori e, pare, lei stessa avesse pronte le dimissioni.  Ad ogni modo, ora al suo posto arriva Kevin McAleenan, l’uomo che protegge le dogane che sono poi la principale barriere delle frontiere: quella su cui Trump fonda di fatto l’intero proprio excurcus presidenziale.