‘IL DENARO DEGLI AFFARI SPORCHI E DEI DELITTI MAFIOSI È DENARO INSANGUINATOE PRODUCE UN POTERE INIQUO’, PAPA FRANCESCO DAVANTI AI FUNZIONARI DELLA DNA

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    ’’Dio giusto e misericordiosotocchi il cuore degli uomini e delle donne delle diverse mafie affinché si fermino, smettano di fare il male, si convertano e cambino vita’’. Nel corso dell’udienza nella sala del Concistoro del palazzo Apostolico in Vaticano, alla presenza dei membri della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo guidati dal procuratore Franco Roberti, Papa Francesco lancia l’anatema contro le organizzazioni criminali: ’’Il denaro degli affari sporchi e dei delitti mafiosi è denaro insanguinatoe produce un potere iniquo’’. Il Pontefice ha quindi invitato i funzionari della Dna ad avere ’’sempre la forza di andare avanti, di non scoraggiarvi ma di continuare a lottare contro la corruzione, la violenza, la mafia e il terrorismo’’, assicurando di essere ’’consapevole del fatto che il lavoro che voi svolgete comporta anche il rischio della vita o altri pericoli per voi e per le vostre famiglie e, proprio per questo, richiede un supplemento di passione, di senso del dovere e di forza d’animo. Il fenomeno mafioso, quale espressione di una cultura di morte, è da osteggiare e da combattere: essosi oppone radicalmente alla fede e al Vangelo, che sono sempre per la vita’’. Francesco ha poi tenuto a sottolineare che ’’quanti seguono Cristo hanno pensieri di pace, di fraternità, di giustizia, di accoglienza e di perdono. Quando la linfa del Vangelo scorre nel discepolo di Cristo, maturano frutti buoni ben riconoscibili anche all’esterno, con corrispondenti comportamenti di amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé’’. A tal proposito Bergoglio ha tenuto a ringraziare ’’le tante parrocchie e associazioni cattoliche che sono testimoni di questi frutti. Esse svolgono un encomiabile lavoro sul territorio finalizzato alla promozione culturale e sociale della gente, volta a estirpare progressivamente dalla radice la mala pianta della criminalità organizzata e della corruzione. La Chiesa – afferma ancora il Papa- è prossima a quanti vivono situazioni drammatiche e hanno bisogno di essere aiutati a uscire dalla spirale della violenza e rigenerarsi nella speranza. Mafia, camorra e ’ndrangheta, le tre grandi organizzazioni criminali di stampo mafioso,sfruttano carenze economiche, sociali e politiche, trovando un terreno fertile per realizzare i loro deplorevoli progetti’’, denuncia Francesco ai membri della Dna, guidati dal procuratore Franco Roberti, che il Papa ringrazia e incoraggia ’’per la vostra attività difficile e rischiosa ma quanto mai indispensabile per il riscatto e la liberazione dal potere delle associazioni criminali che si rendono responsabili di violenze e sopraffazioni macchiate da sangue umano. A complemento e rafforzamento della preziosa opera di repressione,occorrono interventi educativi di ampio respiro rivolti in particolare alle nuove generazioni. Le diverse agenzie educative tra cui le famiglie, le scuole, le comunità cristiane, le realtà sportive e culturali – ha quindi esortato ancora il Papa – sono chiamate a favorire una coscienza di moralità e di legalità orientata a modelli di vita onesti, pacifici e solidali che a poco a poco vincano il male e spianino la strada al bene. Si tratta di partire dalle coscienze per aprire alla speranza di un mondo migliore’’.

    M.