‘OGGI LA MUSICA È IN RECESSIONE’, MOGOL CONTRO I TALENT TELEVISIVI: ‘FANNO SPETTACOLO E MIRANO AGLI ASCOLTI’

    ‘Purtroppo la musica è in recessione da anni. Una volta le canzoni avevano la peculiarità di cambiare la cultura popolare. Oggi invece la promozione fa la produzione, trasmettendo le proprie canzoni. Una volta c’erano i Dj che sceglievano e promuovevano il meglio di ciò che c’era in giro, oggi promuovono solo le loro cose. Noi autori abbiamo anche fatto una petizione perché nelle grandi manifestazioni o programmi di musica si scelgano prima le canzoni e non i personaggi’. Quando il signor Giulio Rapetti rilascia una dichiarazione firmandosi Mogol, tali parole assumono una credibilità ed un rispetto indiscutibili. A lui è infatti legata una lunga parte della migliore produzione della musica leggera italiana. Oltre ad aver formato con Lucio battisti un binomio inarrivabile, ha praticamente scritto testi per i più grandi artisti (da Cocciante a Celentano, da Zero a Mina). Il paroliere per eccellenza infatti, dal suo ‘artistico’ eremo umbro di Toscolano (dove ospita e dirige il prestigioso Centro Europeo di formazione musicale), anche in concomitanza con l’avvio della nuova edizione di X-Factor, per l’occasione – riporta l’agenzia di stampa Adnkronos attraverso un’interessante videointervista – si è lasciato andare a un lungo sfogo contro i ’talent-show’: ‘Sono solo spettacolo, non è indirizzato a migliorare la canzone, non ci sono docenti, ma personaggi popolari, televisivi che hanno la funzione di ottenere solo più ascolti’, spiega il ‘guru’ dei testi. ‘Mi continuano a chiedere di gabbani e della scimmia sul palco: onestamente non giudico perché non l’ho visto, ma è evidente che oggi si mira ad un prodotto plurimo: musica ed immagine, e spesso la prima non sposa la seconda’. Poi il discorso vira inevitabilmente su Lucio Battisti, le cui canzoni (sembra per volere della moglie), sul web appaiono solo nelle versioni piratate e non ufficiali: “E’ ovvio che non è una cosa giusta – afferma sconsolato Mogol – ma di questo ne te… non è giusta e di questo ne terranno conto i magistrati. Chi opera nel campo dell’editoria deve promuovere le canzoni , non negare la possibilità di usufruirne’. E l’autore racconta poi dei suoi immani sforzi per assicurare continuità alla produzione musicale di livello, attraverso la sua ‘accademia’ musicale. ‘Ho investito ogni mia risorsa nel Cet, convinto che è possibile contribuire all’innalzamento del livello della cultura popolare anche attraverso una canzone. Oggi è tutto più difficile e complicato, non si riesce a far ascoltare le proprie cose. Ogni qualvolta che con i nostri giovani artisti siamo riusciti ad ottenere degli spazi, a promozionare le nostre produzioni, ci è stata riconosciuta la qualità, abbiamo dimostrato di essere di ottimo livello…’
    M.