‘UN ERRORE MADORNALE L’INNALZAMENTO DELL’ETÀ NELLE CARCERI MINORILI’, IL SEGRETARIO DEL SAPPE COMMENTANDO LA VIOLENTA RIVOLTA NELL’ISTITUTO MINORILE DI BENEVENTO

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    “La situazione è molto grave. Ci arrivano segnali allarmanti di una crescente tensione, con i detenuti che dopo aver sfasciato interamente una sezione dell’istituto penale per minorenni, stanno continuando da ore a minacciare gli agenti di Polizia penitenziaria in servizio nelle sezioni detentive con i piedi di legno dei tavoli e manici di scope, dopo averne feriti tre”. Una denuncia che suona come un vero e proprio allarme, quella lanciata da Donato Capece, segretario generale del Sappe, sindacato autonomo di Polizia penitenziaria, che ha testimoniato ai media la rivolta esplosa nel carcere minorile di Airola nel beneventano. “Avevamo detto che era un errore l’innalzamento dell’età dei presenti nelle carceri minorili, dove oggi possono starvi anche donne e uomini di 25 anni”, precisa il segretario del Sappe, secondo cui  “la decisione politica è incomprensibile”. All’origine della rivolta vi sarebbero differenti motivazioni scatenanti, non ultima anche quella del mancato rifornimento di tabacco: “La rivolta a Benevento causata dalla mancanza di sigarette? Ma quando mai! All’origine dei disordini c’è stata una guerriglia interna tra i detenuti dai 21 anni in su, che hanno portato dietro le sbarre quelle che sono le rivalità tra i clan esistenti all’esterno. Ora le forze di polizia sono sul posto – spiega Capece – e stanno trattando con i ragazzi, in attesa di nuove istruzioni. Non è escluso che possa essere usata, dietro autorizzazione, la forza per irrompere nella struttura”.

    M.