432 mila dollari per il primo quadro realizzato da un computer

    Quando si parla di ritratto, almeno fino agli inizi del secolo scorso, si intendeva il profilo di una persona disegnato da un pittore e racchiuso in un quadro, dentro una cornice. Ma ai giorni nostri i quadri tendono ad andare oltre il perimetro che lo racchiude, in un’epoca dove il concetto di arte ha assunto molteplici significati. Questo è avvenuto introno agli anni 60-70 che ha visto il nascere di movimenti contrari all’arte tradizionale, come la pop-art, il New- Dada o le performance di Marina Abramovich, che hanno rimesso in discussione il concetto di arte. Per rimanere però in ambito contemporaneo, si potrebbe prendere come esempio significativo ’Il ragazzo con il palloncino’ di Banksy (la cui identità è un mistero) che appena è stata battuta all’asta a Londra qualche settimana fa, nel momento in cui il banditore ha dato l’annuncio della vendita del dipinto, quest’ultimo, attraverso un marchingegno inventato dallo stesso artista, è andato in mille frantumi. In molti vi hanno visto la critica di Banksy verso la commercializzazione dell’arte che, attraverso un’opera che inizialmente sembrava appartenere al filone della cultura tradizionale, rende l’oggetto di per sé nullo. Ma cosa accade quando un dipinto, una qualsiasi opera d’arte, viene creata direttamente da un autore fisicamente inesistente? Si può ancora parlare di arte? Bisognerebbe chiederlo a chi ha comprato la settimana scorsa il primo quadro dipinto da una serie di codici binari. L’opera e’ stata comprata per una cifra complessiva di 432.500 dollari,durante un’asta di Christie’s a New York. Esso costituisce di fattoil primo manufatto artistico della storia dell’arte ’dipinto’ da un’intelligenza artificiale. Non sono serviti né pennelli, né tavolozza per realizzare il “Ritratto di Edmond de Belamy” che è frutto del gruppo francese Obvious che ha elaborato un sofisticato algoritmo in grado di simulare l’attività di un pittore in carne d’ossa. È la prova che testimonia che il dipinto è stato realizzato da una mente meccanica si trova in basso, sulla destra della tela, dove compare una formula matematica come se ricalcasse la firma di molti pittori illustri.L’opera, dopo un’asta al rialzo, è stata portata a casa da un collezionista privato che non ha voluto rivelare la sua vera identità. Si sono susseguite forte emozioni durante la vendita nella sala d’asta, dove il prezzo fissato inizialmente per il dipinto eseguito dal computer era di circa 10mila dollari. Pierre Fautrel, 25 anni, uno dei tre componenti del collettivo Obvious, ha detto che per trovare l’algoritmo matematico giusto che ’dipingesse’ (ma che in realtà non ha fatto) il quadro – che sembra rappresentare un uomo borghese del XIX secolo, csono stati confrontati tra di loro la bellezza di ben 15 mila ritratti, realizzati a cavallo tra il XIV e il XX secolo.