7 anni fa il terremoto dell’Aquila: fiaccolata in ricordo delle vittime – di Angelica Santarsiero

    fiaccolaL’AQUILA. Migliaia di luci tutte in fila nella notte. Sono le fiaccole portate in processione da 7 mila persone, radunate per quella che formalmente è un’iniziativa per celebrare il VII anniversario del terribile terremoto che, alle 3:32 del 6 Aprile 2009, distrusse l’intera città dalle fondamenta, ma che è anche un’occasione di incontro tra gli animi addolorati dei cittadini, il cui umore non è tanto cambiato rispetto a sette anni fa, anzi è ancora più accanito contro le Istituzioni e le loro lente ed inefficienti risposte. La fiaccolata in ricordo delle 309 vittime è partita ieri sera intorno alle 22:00 da Via XX Settembre e, passando da alcuni luoghi-simbolo della tragedia, come la Casa dello studente sotto le cui macerie morirono 8 ragazzi, è approdata a Piazza Duomo. A mezzanotte, nella Basilica di San Giuseppe Artigiano, l’arcivescovo Petrocchi ha celebrato una Messa in suffragio delle vittime, alla quale ha fatto seguito una lunga veglia, conclusasi alle 3:32 con 309 rintocchi, una per ogni vita stroncata. “Verità per la strage dell’Aquila” recitano le magliette gialle indossate dai familiari delle vittime che capeggiano il corteo, ponendo l’attenzione su un processo che, se concluso per la Cassazione, non lo è per gli aquilani, insoddisfatti di un epilogo che considerano ingiusto. Dei sette indagati per aver sottovalutato i rischi sismici svelati da analisi geologiche nel Marzo 2009, solo uno, l’ex vicecapo della Protezione Civile Bernardo De Bernardis, è stato condannato a due anni con i benefici di legge. Altro indagato in un’indagine parallela è Bertolaso, capo della Protezione Civile all’epoca del sisma, oggi impegnatissimo nella campagna elettorale come candidato sindaco di Forza Italia a Roma. Nel processo “Grandi rischi bis” che lo vede protagonista, è imputato con l’accusa di omicidio colposo e lesioni. In risposta alle 3 mila firme raccolte dalla parte civile a nome del coordinamento nazionale “Noi non dimentichiamo”, per accelerare la formalizzazione scritta della rinuncia alla prescrizione prevista per il 7 Ottobre prossimo, Bertolaso dichiara in un’intervista a Fanpage.it: “Si rinuncia alla prescrizione nel momento in cui il Tribunale annuncia che è scattata. Purtroppo ciò accadrà il 7 Ottobre e fino a quel giorno posso solo affermare, garantire e impegnarmi.” Ma la parte civile nega tali affermazioni. Bertolaso sarebbe colpevole di aver promosso un’azione mediatica tesa a tranquillizzare gli aquilani che così non hanno preso le dovute precauzioni, che gli avrebbero salvato la vita. “Come ha sempre fatto nella sua vita pubblica, Bertolaso sta usando la mediaticità per non pagare quello che ha fatto” è quanto dichiara Vincenzo Vittorini, consigliere comunale e medico chirurgo che quel 9 Aprile perse la moglie e una figlia e che ora porta le redini di “Noi non dimentichiamo”. Alla fiaccolata presenti anche altri rappresentanti istituzionali, come Massimo Cialente, sindaco della città, Luciano D’Alfonso, Presidente della regione, Giuseppe Di Pangrazio, Presidente del consiglio abruzzese. A mostrare la vicinanza di Roma e dei romani c’è anche Francesco Paolo Tronca, commissario della capitale, mentre in rappresentanza del governo c’è Claudio De Vicenti, il quale afferma: “Prima di tutto c’è il ricordo di una tristissima notte e il ricordo delle vittime. Poi c’è l’impegno a far riprendere pienamente l’Aquila.” E, in effetti, nell’ultimo periodo la città è rinata davvero tanto che i lavori da anni bloccati sono ripartiti e già il 55% del centro storico è stato ricostruito. Se si continuerà di questo passo, senza altri intoppi, i lavori potrebbero essere presto conclusi.