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Bernie Sanders, fine della corsa

Il senatore del Vermont Bernie Sanders si è ritirato dalle primarie del partito democratico. Sarà Joe Biden a sfidare il presidente repubblicano Donald Trump alle presidenziali previste per il 3 novembre.

Per Sanders era ormai quasi impossibile ottenere la candidatura alla Convention estiva del partito, che si terrà a Milwaukee il 17 agosto. Dopo un inizio delle primarie travolgente, la rivoluzione “sandersiana” si era spenta anche in alcuni Stati che nel 2016, quando sfidava Hillary Clinton, avevano votato per lui.

Il divario con l’ex vicepresidente di Barack Obama, Joe Biden, era ormai incolmabile. “Una rimonta è virtualmente impossibile”, ha detto Sanders.

Sanders ha annunciato il suo ritiro con un discorso in streaming dalla sua casa di Burlington, in Vermont. Ha ringraziato il suo staff, i suoi sostenitori e tutti coloro che hanno dato il loro contributo alla campagna elettorale: “Mentre la campagna finisce – ha annunciato – la battaglia per la giustizia e per l’ambiente continua“.

Bernie Sanders ha 78 anni ed è stato il candidato democratico più radicale di sempre. Da molti considerato “socialista”, ha fatto conoscere al paese battaglie ideologiche come il “Medicare for all“, cioè il sistema sanitario universale, e l’aumento del minimo salariale, temi tutt’altro che scontati negli Stati Uniti. Votato in massa dai più giovani, con le sue idee progressiste non è mai riuscito a convincere in questi anni l’elettorato afroamericano. E questa volta anche la working class del Midwest, che nel 2016 lo aveva sostenuto, ha deciso di votare per Biden, un politico più aggregante e meno diviso di Bernie e, probabilmente, con maggiori possibilità di battere Trump alle presidenziali.

Mario Bonito