ALATRI – CONTINUA A SALIRE IL TONO DELLE MINACCE POSTATE SUI SOCIAL NEI CONFRONTI DEI FRATELLASTRI CHE MASSACRARONO IL 20ENNE EMANUELE MORGANTI: ‘IL CARCERE? DEVONO MORIRE’

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    Rischia davvero di trasformarsi nel Far West l’area di Alatri dove, in seguito all’orribile e mortale pestaggio del 20enne di Tecchiena – Emanuele Morganti – si è aggiunta la rabbia dopo aver appreso che, arrestando due dei fautori dell’infame gesto, si è scoperto che uno dei due benché fermato la sera prima con indosso diverse dosi di droga, era tornato libero il giorno dopo. Poche ore dopo si sarebbe reso protagonista dell’ignobile gesto. Ed in questo senso i social si fanno latori di minacce e rivendicazioni che spiegano l’effetto liberatorio di tanti giovani costretti per anni a dover subire le presenze (e le prepotenze) di delinquenti e spacciatori, assolutamente padroni del territorio. Certo, anche se tra lo scrivere ed il fare vi è un abisso, il rischio della giustizia ’fai da te’,o della vendetta, non è comunque un’eventualità da escludere. “Non meritano nemmeno il processo”, “Il carcere non basta, devono crepare”, “Spero ci pensino gli altri carcerati”, “Se non ci arrivano i giudici facciamoci giustizia da soli”. Post grondanti di risentimento ed odio (per certi versi comprensibile), che toccano spesso toni preoccupanti: come chi si offre di farsi trovare sotto casa dei due fratelli fermati per l’omicidio qualora tornassero, e chi pensa che sarebbe opportuno postare le foto dei partecipanti al massacro su manifesti in ogni città d’Italia. Non mancano quelli che propongono punizioni corporali, e chi chiede che i colpevoli siano lasciati in mano alla folla. Inevitabile anche qualcuno che salterebbe il processo passando direttamente alla pena di morte.

    M.