ANSIA, DIFFICOLTA’, ATTACCHI DI PANICO: IL 70% DEGLI ITALIANI RITIENE INUTILE ANDARE DALLO PSICOLOGO

    La maggior parte degli italiani, pur accusando disagi o difficoltà che ne minano la sfera psicologica, sono convinti che si possono superare da soli, o parlandone con un amico ma, non sia mai, confidandosi “con un estraneo”. In questo caso l’estraneo è lo psicologo, una figura che, come vedremo, non rioesce ancora ad abbattere il muro di diffidenza che lo circonda. Lo si evince da un sondaggio online che l’Associazione europea disturbi da attacchi di panico (Eurodap), ha condotto per AdnKronos Salute. Un campione composto da 800 persone è stato chiamato ad esprimersi rispetto alla figura dello psicologo, e ben il 70% degli intervistati ha affermato di trovare inutile rivolgersi a uno psicologo. Come osserva la psicoterapeuta e presidente Eurodap, Paola Vinciguerra, “Inoltre il 70% ritiene di non avere disagi psicologici. La maggior parte del campione che ha partecipato al sondaggio afferma che la psicoterapia potrebbe essere utile solo in casi di turbe psichiche, ed è convinta che chi va dallo psicologo sia una persona fragile, mentre ’con la volontà si supera tutto’”. C’è poi da rabbrividire a leggere cosa pensano gli italiani, come affrontano, i comportamenti disfunzionali dei bambini e degli adolescenti: “il risultato è addirittura peggiore – spiega l’esperta – Per l’80% sono solo capricci, o è colpa dell’età adolescenziale. Molti minimizzano, affermando che ’sono ragazzi’. Solo il 20% del campione ritiene che consultare o farsi seguire da uno psicologo/psicoterapeuta sia utile o necessario. Questi dati – aggiunge ancora la Vinciguerra – sono sconfortanti circa la possibilità di migliorare lo stato di disagio degli italiani. Il livello di tensione, stress, aggressività che sta caratterizzando la società, non solo la nostra, farà avverare quello che l’Organizzazione mondiale della salute ha già previsto. Nel 2020 malattie emergenti saranno depressione e attacchi di panico insieme alle cardiopatie, anch’esse risposta ad uno stato emotivo alterato. Far comprendere che rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta è un passaggio fondamentale per imparare a gestire gli stati d’ansia – conclude quindi l’esperta – e la conseguente modificazione psicosomatica, è un passaggio culturale che dobbiamo assolutamente fare. Occorre aiutare a capire che non è una questione di forza o debolezza, che normalizzare l’interpretazione di comportamenti disfunzionali per paura di sentirci mentalmente malati, noi o nostri figli, è un atteggiamento autodistruttivo”.
    M.