APPRENSIONE PER IL RAPIMENTO IN NIGERIA DI UN MISSIONARIO. LA PROCURA ROMANA: SEQUESTRO PER FINI DI TERRORISMO

    Era in missione da tre anni in Nigeria, amato e benvoluto da tutti, padre Maurizio Pallù (sacerdote della Diocesi di Roma), è stato rapito ieri da un comando di uomini armati mentre, in compagnia di altre quattro persone erano a bordo di un’auto verso Benin City, nel sud del Paese. Appresa la notizia al Vicariato di Roma c’è stata una reazione di grande sconforto. Come ha commentato il responsabile dell’ufficio per le comunicazioni sociali del Vicariato, don Walter Insero, “Monsignor Angelo De Donatis, vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma, è stato avvisato del sequestro del sacerdote in missione nel sud della Nigeria: vive insieme a tutta la Chiesa di Roma un’apprensione, sperando e pregando soprattutto che questo suo figlio possa tornare presto in libertà ed essere riabbracciato e riaccolto dalla sua Chiesa madre. C’è apprensione e preoccupazione – ha poi confidato don Insero al Sir, il servizio di informazione religiosa della Cei – ma allo stesso tempo la Chiesa si unisce in preghiera, pregando per lui e per la sua liberazione”. Singolare il fatto che quella che sembrava l’imboscata di un gruppo di rapinatori (ed infatti hanno depredato tutti), si è poi rivelato un rapimento. Si teme che possa trattarsi di frange estremiste legate ai gruppi islamisti che da anni semninao il terrore nella regione. Non a caso la Procura di Roma ha aperto un fascicolo affidato al pm Sergio Colaiocco, aperto un’inchiesta per sequestro per fini di terrorismo.
    M.