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AstraZeneca: “L’adenovirus che lo compone non è in grado di provocare nemmeno uno starnuto” per l’immunologo

Premesso che ormai la sfiducia nei suoi confronti ha ormai ‘attecchito’ ovunque, domani per il vaccino di AstraZeneca sarò il ‘giorno del giudizio’. Come è infatti ormai, nel pomeriggio l’Ema si pronuncerà ‘ufficialmente’, dopo aver dato mandato ai suoi esperti e tecnici, di appurare l’eventuale ‘dannosità’ dell’inoculazione del vaccino, in termini di reazioni avverse gravi. Mezza Europa ha infatti sospeso la vaccinazione con l’AstraZeneca, dopo che molte persone hanno lamentato reazioni pesanti, come le trombosi. Non ultimi poi, anche dei decessi ‘sospetti’, sui quali si sta ancora indagando.

AstraZeneca, un vaccino non nato sotto una buona stella: già quel ritardo iniziale…

Certo, ad onor del vero, che il vaccino AstraZeneca non sia nato sono una buona stella, il fatto stesso che, agli inizi della sperimentazione ne venne ritardata la distribuzione a causa di errori metodologici. Già questo contribuì a generare allarmismo circa la sua sicurezza. Poi, come detto, i recenti eventi ‘concomitanti’ – anche gravissimi – che hanno contribuito a terrorizzare l’opinione pubblica.

AstraZeneca: sempre più ampio il ‘coro’ degli esperti scettici sulle reazioni avverse seguite al vaccino”

Tuttavia, la maggior parte dei medici ed esperti (tra l’altro tutti vaccinatisi con il Pfizer!), ‘cercando di riportare la calma’, tendono categoricamente a smentire qualsiasi accostamento tra l’inoculazione dell’AstraZeneca, e le morti denunciate.

Tra questi oggi nel coro sempre più ampio composto da medici, virologi, immunologici, infettivologi, biologi, ecc., ha fatto la sua comparsa il Dott. Mauro Minelli, immunologo e responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata, al quale diamo spazio e voce nell’ambito di un’informazione che deve essere sempre libera ed aperta a tutti: “E’ data per certa una relazione causa-effetto tra malattia Covid-19 e infiammazione vascolare diffusa (vasculiti) con correlati eventi trombo-embolici, ma non tra vaccini anti-coronavirus ed episodi trombotici, anche perché – spiega l’immunologo – tra le tante persone che dopo il vaccino AstraZeneca si sono precauzionalmente sottoposte ad esami ematochimici finalizzati a valutare l’assetto coagulativo, non risultano alterazioni degne di nota nemmeno tra i soggetti con suscettibilità genetica alla trombofilia”.

Minelli: “Il dato temporale non da certezza matematica sul legame tra il vaccino e la reazione avversa”

Dunque secondo Minelli “Non ci si può basare esclusivamente sul dato temporale per affermare con matematica certezza che ci sia un legame tra vaccino effettuato e reazione avversa eventualmente intervenuta, senza avere dimostrato una chiara causalità tra le due cose. E per dimostrare con convincente certezza la causalità ci vuole del tempo che giustamente l’Ente regolatorio si è preso prima di autorizzarne di nuovo l’impiego dopo le morti denunciate. D’altro canto se, diversamente da quel che è accaduto in altri Paesi, l’Italia non avesse deciso per una sospensione precauzionale della vaccinazione, sarebbero piovute accuse di inadempienze rispetto all’adozione delle più corrette misure di sorveglianza“.

Minelli: “I coaguli di sangue capaci di produrre trombosi? Una fake news abbastanza diffusa”

Quindi, incalza ancora l’esperto, ”Altra fake news abbastanza diffusa è che, siccome sintomi frequenti post vaccino AstraZeneca sarebbero febbre alta, mal di testa, dolori diffusi e poi anche coaguli di sangue capaci di produrre trombosi, il vaccino può generare conseguenze simili a quelle prodotte dal Sars-Cov-2 nei pazienti post-Covid perché contiene un minimo di virus che viene somministrato col vaccino. Il vaccino AstraZeneca, così come tutti gli altri vaccini a vettore virale, sono costituiti da un virus diverso dal coronavirus. In particolare, si tratta di un adenovirus di scimpanzé, cioè di un virus responsabile del raffreddore nelle scimmie, ma reso incapace di riprodursi e, dunque, del tutto innocuo per il soggetto ricevente. Quell’adenovirus modificato, però, è capace di impartire al sistema immunitario della persona che si sottopone a vaccino le giuste ‘istruzioni’ per produrre la famosa proteina ‘spike’, quella che consente al Sars-Cov-2 di entrare nelle cellule umane e generare danno. Succede, così, che il sistema immunitario del soggetto vaccinato individui come estranea (non self) la proteina prodotta grazie alle informazioni fornite dall’adenovirus trasportatore e, dunque, risponda producendo anticorpi che andranno poi a neutralizzare il vero coronavirus responsabile della Covid-19, nel caso in cui questo dovesse contagiare quell’organismo”.

Minelli: “L’adenovirus di cui è composto non è in grado di provocare nemmeno uno starnuto”

Motivo per cui conclude Minelli, ”E’ importante sottolineare che l’adenovirus di cui è composto questo vaccino non può replicarsi e, dunque, non causa malattia né la trasporta, semplicemente per il fatto che è un adenovirus e per giunta inattivato, di conseguenza non è in grado di provocare nemmeno uno starnuto”. Sentiamo domani cosa avrà da dire l’Ema…

Max