BRUGNANO: “COSTRUIAMO L’EUROPA DA QUI”. IN MIGLIAIA A VENEZIA PER VALERIA

    Una Piazza San Marco gremita ieri sera per ricordare Valeria Solesin. Venezia, città natale della giovane ventottenne vittima degli attacchi terroristici di quel tragico Venerdì 13, si è fermata per manifestare tutta la sua vicinanza alla famiglia della ragazza uccisa al Bataclan di Parigi.

    “Una candela per Valeria”. Un’iniziativa lanciata sui social dal fratello e dagli amici della studentessa e che ha subito suscitato la solidarietà di tutti i Veneziani, dei cittadini, dei turisti che a Venezia si trovavano per caso o in vacanza.

    Presente anche il capo della comunità musulmana Mohammed Amin al Ahdab: “Abbiamo fatto le condoglianze a Dario”- ha dichiarato- “sua sorella è un’altra giovane innocente morta per motivi assurdi”

    “ E forse da questa serata, da questa risposta coraggiosa, silenziosa, rispettosa, trasversale noi dobbiamo costruire l’unità politica d’Europa e potremmo farlo dall’Italia, da Venezia”. Queste le parole di Luigi Brugnaro, Sindaco della Laguna.

    “Costruiamo l’Europa da qui” aggiunge. La città, da sempre culla di cultura e civiltà si è fermata per ricordare in silenzio la grande dignità di una sua concittadina. Di fronte ad avvenimenti così avvilenti è difficile trovare le giuste parole, è difficile non cadere nella demagogia, non cedere a convenevoli banalità.

    Ma non lo si può fare. Perché Valeria è un po’ l’emblema della nostra Italia. L’Italia del talento che qui non trova spazio e fugge a cercare altrove un’affermazione professionale che renda il giusto merito ad una vita dedita allo studio e alla ricerca. Laureata in Sociologia, vola a Parigi dove si cerca un’occupazione per mantenersi e vince un dottorato alla Sorbona, nella speranza di poter trasformare la sua passione nel lavoro della vita. E magari,tornare in Italia, a casa. Un orgoglio per la nostra nazione. La sua storia dovrebbe esser fonte di ispirazione per tanti giovani.

    Venezia, ieri sera era un tappeto di luci. Silenzi e applausi a “musicare” quella stessa piazza che ogni anno, a Carnevale, si riempie di maschere e colori.

    Speranza e fiducia nel futuro, voglia di bellezza. Sentimenti avversi invece a tanti “giovani” come lei, pronti a seminare odio, paura e terrore, pedine di un sistema “disumano” che ripudia ogni forma di civiltà, ogni vivere civile, schiavi delle armi . Le stesse che venerdì scorso hanno tolto la vita a Valeria. Nella sua “città della speranza”.

    “L’educazione è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo” ci ricorda Malcom X.

    Della stessa idea sembra essere Dario, fratello di Valeria che in questi giorni di grande dolore ha trovato la forza per ricordare: “ Né rabbia, né paura, Valeria non ce lo perdonerebbe”.

    Flavia Paradiso

    venezia valeria