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Caos procure, Lotti: Mai messo bocca sulle nomine

Lotti decide di fare chiarezze circa il polverone che si è alzato intorno alla questione nomine e, più in generale, al caos delle procure divenuto oramai uno dei temi più caldi di questo periodo.

L’ex ministro dello Sport, alla fine dell’udienza preliminare sul caso Consip, nel corso del quale come è noto è accusato di favoreggiamento, ha deciso di fare chiarezza e di commentare pubblicamente il caos sulle nomine alle Procure che ha investito anche il Csm: “Mai messo bocca sulle nomine”, ha detto.

“Mai messo bocca sulle nomine”: così Lotti risponde alle accuse

“Non mettevo bocca sulle nomine nelle Procure. Ho letto sui giornali che c’erano relazioni con la Procura di Roma ma queste non ci sono mai state, tanto è vero che la richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti è stata fatta e abbiamo iniziato l’udienza preliminare”. Queste sono le parole dell’ex ministro dello Sport Luca Lotti alla fine della controversa udienza preliminare sul caso Consip.

Come è ben noto ai più, l’ex ministro dello Sport Luca Lotti in questo particolare ambito è accusato di favoreggiamento. Proprio per questo, ha deciso di affrontare la questione in modo aperto, negando, appunto, di aver esercitato in questo senso ingerenze di sorta.

Aggiornamento ore 5,21

In relazione al caso delle nomine alle Procure che ha investito anche il Csm a prendere la parola in queste ore è stato l’ex ministro dello Sport Luca Lotti il quale, in maniera palese, ha negato ogni responsabilità circa ingerenze o intromissioni sulle nomine.

“Ho già smentito nei giorni scorsi le ricostruzioni lette su questa vicenda: l’ho già detto e scritto in maniera chiara” ha ammesso Lotti che a fronte del clamore per questa vicenda si è autosospeso dal Pd.

“Escludo categoricamente” dichiara, “di aver parlato dell’inchiesta” con l’allora amministratore delegato di Consip Luigi Marroni, “nel nostro incontro del 3 agosto 2016”, anche perché “non potevo riferire a Marroni ciò che non sapevo”, ha ancora aggiunto e dichiarato Luca Lotti, ascoltato dal gup di Roma Clementina Forleo, nell’ambito dell’udienza preliminare.

Come è noto, il 28 maggio, Lotti aveva chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee e di essere interrogato. Il caso fa riferimento al dicembre 2018, quando la procura ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex ministro per il reato di favoreggiamento in favore di Marroni e l’archiviazione per il reato di rivelazione di segreti d’ufficio

Aggiornamento ore 8,13

Il caso delle Procure in questo periodo, come noto, non ha riguardato soltanto le dichiarazioni di Lotti ma anche, come è emerso in maniera piuttosto palese, lo stato di “grande preoccupazione” del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il quale si era espresso in questi termini presiedendo il plenum del Csm.

“Quel che è emerso, da un’inchiesta in corso, ha disvelato un quadro sconcertante e inaccettabile”, aveva detto il Capo dello Stato, chiedendo di voltare “pagina nella vita del Csm”.

Un cambiamento che il Presidente ha molto a cuore. “Viene annunciata una stagione di riforme sui temi della giustizia e dell’ordinamento giudiziario in cui il Parlamento e il Governo saranno impegnati”. Presiedendo il plenum del Csm il Presidente della Repubblica aveva anche chiarito quelli che restano anche i limiti del suo lavoro, dal momento che la Costituzione non gli attribuisce “il compito di formulare ipotesi o avanzare proposte”.

“Occorre far comprendere che la Magistratura italiana, e il suo organo di governo autonomo, previsto dalla Costituzione, hanno al proprio interno gli anticorpi necessari e sono in grado di assicurare, nelle proprie scelte, rigore e piena linearità”, aveva ribadito il presidente Mattarella.

Aggiornamento ore 11.02