Cerveteri, ok mozione per modifica del decreto Salvini

    Cerveteri chiede una modifica del decreto Salvini. A darne pubblica diffusione è il Consiglio Comunale.
    A margine della decisione di chiedere una modifica del decreto Salvini anche le parole de Sindaco Pascucci: “Con la modifica del sistema SPRAR il Governo aumenta l’insicurezza e scarica sui comuni i costi di gestione”
    Dunque, una forte presa di posizione per una modifica del decreto Salvini. Il Consiglio comunale di Cerveteri ha approvato una mozione, a firma del Sindaco Pascucci e della Consigliera Anna Maria Costantini, in cui si impegna il Sindaco a chiedere al Ministro dell’Interno e al Governo e al Parlamento italiano di modificare il decreto sicurezza considerando e coinvolgendo i Comuni italiani su cui, come sempre, vengono scaricati gli effetti e le ricadute concrete di tale provvedimento.
    In particolare si richiede lo stralcio dal decreto della riforma del sistema SPRAR, così come contemplata e che il Governo istituisca un tavolo di concertazione con l’ANCI al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori.
    “Tra le ricadute negative del Decreto – dichiara il Sindaco Pascucci – vi è soprattutto quella di vanificare gli sforzi fatti da tutti quei Comuni d’Italia che, attuando nei propri territori la rete SPRAR, hanno fornito un notevole contributo per assicurare un’equa distribuzione sostenibile su tutto il territorio nazionale, evitando che fosse per lo più concentrato nelle grandi aree urbane, inoltre il decreto così come articolato per la parte relativa alla nuova regolamentazione della condizione degli immigrati, comporterà per gli amministratori locali notevoli disagi sia di ordine finanziario che in materia di sicurezza pubblica”.
    “È assurdo – conclude Pascucci – che vengano scaricati sui Comuni i costi delle battaglie ideologiche e della propaganda del Ministro Salvini. L’Associazione Nazione dei Comuni Italiani ha stimato infatti in 280 milioni di Euro i costi amministrativi conseguenza diretta del decreto sicurezza che ricadranno su Servizi Sociali e Sanitari territoriali e dei Comuni, per l’assistenza ai soggetti vulnerabili, oggi a carico del sistema nazionale. Questo si tradurrà in un ulteriori problematiche a danno degli Enti Locali sempre più abbandonati a sé stessi dal Governo nazionale impegnato solamente e in modo irresponsabile in una campagna elettorale permanente i cui costi vengono pagati dal Paese”.