CHIESTO L’ERGASTOLO PER L’UNTORE SERIALE CON L’HIV

    “Questa indagine parte dalla denuncia isolata di una ragazza coraggiosa che con questa iniziativa andando dalla polizia ha salvato la vita a tante altre ragazze ponendo fine a una catena di sofferenza e di progressione criminosa posta in essere dall’imputato nel corso di molti anni. E’ un processo con un carico emotivo notevole in cui tutte le parti offese sembrano raccontare la stessa storia”. Stamane nell’aula bunker di Rebibbia, davanti alla Terza Corte d’Assise, presieduta da Evelina Canale, il pm di Roma Elena Neri ha chiesto l’ergastolo, con isolamento diurno per due anni, nei confronti di Valentino Talluto. “Non possono essere concesse le attenuanti generiche – ha detto il pm – non avendo Talluto mai dimostrato pentimento. Non ha mai collaborato, ha reso dichiarazioni false. Il suo era un modo per seminare morte. Talluto non ci aiutati, non ci ha detto nemmeno un cognome delle ragazze di cui sapevamo solo i nomi. Si è sempre chiuso dietro silenzi e bugie”. Soprannominato ’l’untore’, il 32enne è accusato di ’epidemia dolosa e lesioni gravissime’ in quanto, ha sottolineato l’accusa, pur essendo consapevole dela sua sieropositività, ha continuato con noncuranza ad avere – numerosi – rapporti non protetti infettando le sue partner. “Talluto – ha infatti continuato il pm nella requisitoria – ha approfittato del fatto che tutte le ragazze conosciute in chat si fossero innamorate di lui, si fidavano e si sentivano rassicurate. L’imputato ha agito con malvagità”, ha sottolineato il pm riportando di una ragazza incinta a cui l’uomo aveva chiesto di avere rapporti non protetti pur sapendo di essere sieropositivo con rischi sia per la donna sia per il feto.
    M.