COMUNE DI ROMA – CORRUZIONE, MAZZETTE E FAVORITISMI: ARRESTATI DIVERSI FUNZIONARI. INFRASTRUTTURE E MANUTENZIONE URBANA NEL MIRINO DELLE IMPRESE

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    Che al Comune di Roma ‘qualcosa funzionava’ attraverso logiche poco chiare, lo ha evidenziato la maxi inchiesta ‘mafia Capitale’, che non fosse finita lì è però impressione diffusa tra i cittadini. E così, stavolta, un’operazione dei militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Roma), in seguito alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, suilavori per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e delle infrastrutture, con al centro l’Ospedale San Giovanni Addolorata, ha maturato sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e una serie di perquisizioni a carico di altrettanti pubblici funzionari appartenenti ai Municipi del Comune di Roma, al Dipartimento Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) di Roma Capitale. Un’operazione mossa dalle indagini legate all’inchiesta che lo scorso 14 ottobre 2015, hanno determinato gli arresti di Luigi Martella, Alessio Ferrari e del funzionario Ercole Lalli, nell’ambito di attività legate alle turbative delle gare d’appaltoper la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città. In particolare, è emerso dalle indagini, che Lalli, funzionario del Dipartimento Simu di Roma Capitale, avrebbe ricevuto 2000 euro in contanti in cambio di informazioni riservateinerenti le imprese invitate a dette gare. Dunque, in seguito a questi arresti, incrociando i dati emersi, i carabinieri sono giunti alla ‘contabilità occulta’ di tutte le società riconducibili in qualche modo a  Martella. In seguito agli interrogatori, i tre fermati hanno aperto nuove piste circa episodi di corruzione e favoritismi da parte di funzionari  per diversi lavori, consentendo agli imprenditori di eseguire le opere in modo difforme rispetto a quanto previsto. Modalità di intervento, come sui rifacimenti stradali, che permettevano alle imprese di operare in modo difforme risparmiando (e molto) sui materiali e sulla qualità dei lavori eseguiti. Giri di mazzette e favori con precise ‘regole’, e si parla di almeno 33 gare d’appalto per un valore complessivo di oltre 16 milioni di euroe per le quali sarebbero stati versati solo negli ultimi due anni, complessivamente 650 mila euro di tangenti. Nello specifico, i funzionari destinatari della misura restrittiva sono Francesco Pantaleo e Stefano De Angelis, del dipartimento Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) di Roma Capitale; Roberto Brondi, Piero Seguiti, Doriano Carbonari e Paolo Fornaciari, impiegati rispettivamente presso i Municipi V, IX, X e XII di Roma e Franco Ridenti, tecnico della Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata. Oltre ai predetti, e per i medesimi reati, sono state perquisite le residenze e gli uffici dei funzionari Fabio Stefano Pellegrini del dipartimento Simu, Luca Gaveglia del Municipio IV e Giampietro Cirilli, già funzionario del Municipio VIII, ora in pensione, ma ancora legato da un rapporto d’impiego con l’amministrazione. Risultano indagati ulteriori 8 funzionari ed ex funzionari, attualmente in pensione. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Roma Regina Coeli.

    T.