CORI CONTRO LA LETTURA DI ANNA FRANK NEGLI STADI

    Una situazione complicata, che paga probabilmente anche la nostra incapacità di contribuire ad alimentare i valori e l’etica di una memoria storica, oggi spazzata via da effimeri interessi e tecnologici ’guazzabugli’ che, seppure incidono sulle nuove generazioni, lo fanno in maniera distorta, concorrendo a un’ottica ’virtuale’ della nostra società. Non sappiamo quanto siano reali eventuali le conclamate derive naziste, rispetto invece a quelle autentiche e tangibili risacche di ignoranza, intesa come non conoscenza assoluta dei fatti. Senza contare la ’potenza’ persecutoria degli sfottò i quali, molto peggio della satira, da sempre non hanno mai fatto sconti o favori a nessuno. In ultimo poi, vecchio vizio italico, l’eterna ritrosia per le regole e le istituzioni, che fanno il resto. E così ieri sera, in occasione del turno infrasettimanle di campionato, sugli spalti degli stadi italiani è andata in scena la partita nella partita. Quella di alcune frange di ultras i quali, replicando attraverso i generis contro la criminalizzazione piovutagli addosso da mezza Italia (ma anche qui si è sbagliato generalizzare), hanno coperto con cori ed inni la lettura di alcuni passaggi del diario di Anna Frank, svoltasi in tuti i campi di serie A. Dunque siamo in pieno antisemitismo? Non sappiamo dare una risposta in merito, prefriamo pensare che siamo soprattutto in un pietoso stato di tracimante ignoranza. Intanto sul fronte delle indagini condotte dalla Digos di Roma (in collaborazione con la Scientifica e gl agenti del commissariato Prati, che hanno esaminato le immagini di videosorveglianza), in merito alle figurine antisemite distribuite domenica sera allo stadio Olimpico, sono salite a 20 le persone identificate. Tra questi spiccas un 46enne con diversi precedenti penali e già ’daspato’ 3 volte, e un 53enne che ha terminato il daspo nel 2016.
    M.