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Coronavirus, cassa integrazione: quanto si prende in busta paga

BRUSSELS, Dec. 31, 2018 A coin and banknotes of the euro are seen in Brussels, Belgium, Dec. 28, 2018. On the eve of the euro's 20th anniversary, European Union leaders lavished praise on the common currency on Monday, calling it ''one of the biggest European success stories.'' On Jan. 1, 1999, 11 EU countries launched the euro and introduced a shared monetary policy under the European Central Bank. It is now the currency of 340 million Europeans in 19 EU member states. (Credit Image: © Zheng Huansong/Xinhua via ZUMA Wire)

Sono giorni e ore tese quelle che ci accompagnano verso la Fase2 e che stanno attanagliando molti, moltissimi italiani in attesa della famigerata promessa della cassa integrazione, uno dei provvedimenti più attesi tra i diversi messi in cantiere dalle autorità governative per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Ma prima ancora di capire quando arriva la cassa integrazione, tantissime persone sono in attesa di capire a quanto ammonterà. In poche parole, quanto allo stipendio con cassa integrazione, la domanda è: quanto si prende in busta paga?

Coronavirus, cassa integrazione: quanto si prende in busta paga, tempi slittati, scadenza Maggio, proroga Luglio

Se infatti il pagamento della cassa integrazione tarda ad arrivare per via delle lungaggini amministrative e burocratiche malgrado le indicazioni del governo, e se, a quanto pare, come alcuni asseriscono, il ritardo ai pagamenti potrebbe riguardare anche per l’anticipo dalle banche, il tema a corollario che interessa ai più è sapere quanto c’è nella busta paga.

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I cittadini italiani, allo stremo delle forze dal punto di vista psicologico oltre che clinico in caso di contagio da Covid-19, stanno anche patendo in modo indistinto i primi effetti della crisi economica dovuta alla pandemia del coronavirus.

E mentre il pagamento della cassa integrazione ancora non viene messo nell’ordine delle cose in attualità, alcuni si proiettano in soluzioni alternative.

Una, riguardante le tempistiche lunghe di pagamento da parte dell’INPS è la richiesta di anticipo della cassa integrazione da parte delle banche.

Con un accordo tra Governo e ABI è stata data la possibilità, per il lavoratore, di richiedere il pagamento anticipato dell’assegno – fino ad un massimo di 1.400 euro – agli istituti di credito.

In questo contesto è il lavoratore a doversi attivare ed informarsi sulle banche che hanno aderito al protocollo e chiedere la possibilità di accedere all’anticipo della cassa integrazione.

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La procedura di valutazione è più veloce, secondo quanto promesso dall’ABI, ma sono molti i lavoratori che si stanno lamentando delle difficoltà di accedere all’anticipo della cassa integrazione e che le stesse banche comunicano di essere in attesa di indicazioni precise. Nel mentre, l’ABI, il 16 aprile 2020, ha diffuso una nuova circolare alle banche circa la procedura di anticipo della cassa integrazione.

La data di pagamento standard, prima delle ultime procedure, era del resto stata annunciata dal Governo come quella del 15 aprile 2020. Un’ipotesi che era stata messa subito in dubbio dai Consulenti del Lavoro.

A bloccare i pagamenti della cassa integrazione è di fatto la burocrazia delle tempistiche per l’assegno ordinario e per quello in deroga.  Per appunto, chiedendo l’anticipo da parte del datore di lavoro si può provare una accelerata.

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Cassa integrazione, modalità di accesso

La cassa integrazione, come le altre misure prevista dal decreto 1 marzo 2020 per far fronte all’emergenza COVID-19 prevede che il pagamento si prevedono accrediti entro la fine del mese o i primi giorni del mese di maggio. Nel dettaglio, emergono queste specifiche:

  •  Cassa Integrazione Guadagni in deroga per le unità produttive dei comuni elencati e per i lavoratori ivi domiciliati (e datori di lavoro iscritti al Fondo di Integrazione Salariale – FIS) per un periodo massimo di tre mesi;
  • possibilità di sospensione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per le imprese che vi avessero fatto ricorso prima dell’emergenza sanitaria e sostituzione con Cassa Integrazione Ordinaria, nel limite massimo di spesa pari a 0,9 milioni di euro per l’anno 2020 e per un periodo in ogni caso non superiore a tre mesi:
  • Cassa Integrazione Salariale in deroga per i datori di lavoro del settore privato, compreso quello agricolo, con unità produttive che non possano beneficiare dei vigenti strumenti di sostegno al reddito, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo massimo di tre mesi (art. 15);
  • indennità di 500 euro al mese, per un massimo di 3 mesi, per i lavoratori che svolgono l’attività lavorativa in regime di collaborazione coordinata e continuativa, per gli agenti commerciali, per i professionisti e per i lavoratori autonomi domiciliati o che svolgono la propria attività nei comuni elencati, parametrata alla effettiva durata della sospensione dell’attività

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