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    Covid, classe in isolamento a Roma: “Io l’unico a non mandare l’altra mia figlia a scuola”

    Un bambino di una classe primaria dell’Highlands Institute di Roma è risultato positivo al Covid, così, come da protocollo, tutti i compagni ora si trovano in isolamento a casa. Fin qui tutto normale, non è il primo caso del genere e non sarà l’ultimo. L’episodio in questione ha però messo in luce un problema evidenziato anche dal Codacons: i fratelli degli alunni in questione non sono stati interessati alle stesse misure cautelative.

    “È assurdo – si legge in una nota del Codacons – che una intera classe venga posta in quarantena per un caso di Covid, mentre i fratelli dei bambini coinvolti nella vicenda siano liberi di frequentare le scuole, nonostante il rischio di positività al Covid e, quindi, la possibilità di contagiare altri studenti”.

    Il caso dell’Highlands Institute di Roma ha interessato da vicino un papà di un’alunna della classe posta in stato di quarantena a seguito del caso di positività riscontrato nelle scorse ore. Nello stesso istituto, infatti, va anche l’altra figlia. Che fare quindi in questo caso?

    Il papà in questione ha deciso di non mandarla a scuola, a differenza di quanto fatto da tutti gli altri genitori della classe della figlia: “L’ho fatto per evitare il rischio di contagiare un’altra classe – racconta a Italia Sera – Sono stato l’unico che ha preso questa decisione”, spiega.

    “La prima avvisaglia di un possibile caso di Covid nella classe della figlia è arrivata martedì: “Ci hanno mandato un avviso avvisandoci del rischio di un possibile contagio – ricostruisce il papà – Così da quel giorno ho deciso di tenere tutte e due le mie figlie, che frequentano la stessa scuola, a casa. Mi sono confrontato con il rettore dell’istituto, che mi ha confermato che avrei potuto mandare l’altra mia figlia a scuola, come prevede il protocollo”.

    “La mia decisione ha scatenato due tipi di reazione – racconta – quella dei genitori della classe di mia figlia più grande, dove è stato rivelato il caso di positività, che mi hanno accusato di non aver seguito le indicazioni del protocollo. E invece quella dei genitori della classe di mia figlia più piccola, che si sono invece complimentati con me per la scelta coraggiosa”, conclude.

    COSA SUCCEDE IN QUESTI CASI? 

    Il protocollo, come ha spiegato l’Asl, in questi casi non prevede interventi specifici. Se un alunno risulta positivo al Covid, i compagni dovranno osservare un periodo di isolamento. I contatti stretti dei compagni dell’alunno positivo invece no. Al momento, infatti, non c’è infatti nessuna procedura da seguire, anche nel caso in cui nello stesso nucleo familiare risulti un alunno chiamato ad osservare un periodo di quarantena a causa di un caso di positività al Covid.