DOPO UNA LATITANZA DURATA BEN 23 ANNI, ARRESTATO IN URUGUAY IL BOSS CALABRESE MORABITO

    Una latitanza lunga 23 anni, interrotta da una brillante operazione condotta a Montevideo, in Uruguay: “Dopo sei mesi di intense attività d’informazione e intelligence è stato accertato con addosso documenti uruguaiani, e presentando documenti brasiliani con il nome di ’Francisco Antonio Capeletto Souza’, nato il 14.10.1967 in Rio de Janeiro (Brasile)”, spiega attraverso una nota il ministero degli Interni uruguaiano. L’operazione ha infine permesso di rintracciare in un hotel della Capitale uruguaya il superlatitante Rocco Morabito, uno massimi esponenti della ’ndrangheta calabrese. Fermato l’uomo, lo SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dalla polizia brasiliana), ha inserito i documenti del latitante nella banca dati Interpol, generando un alert. Si è così risaliti alla “Red Notice” internazionale nel 1995, e del conseguente mandato d’arresto originato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. A Morabito sono state sequestrate dodici carte di credito, assegni, denaro in contanti, 150 foto con il volto del detenuto, oltre a 13 telefonini, armi e a una Mercedes. In arresto anche la moglie, una donna di 54 anni angolana, con passaporto portoghese. Nello specifico, Morabito è accusato di aver fatto parte tra il 1988 e il 1994 di un’organizzazione criminale coinvolta in traffico internazionale di stupefacenti, nella quale organizzava il trasporto della droga in Italia e la distribuzione a Milano. Complimentandosi con il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette (che hanno sempre monitorato la latitanza indagando senza sosta), attraverso una nota il ministro dell’Interno, Marco Minniti ha sottolineato come “L’azione dello Stato contro la criminalità organizzata ha conseguito un altro importante risultato con l’arresto avvenuto a Punta dell’Este, in Uruguay, di Rocco Morabito, ricercato dal 1994 in ambito internazionale e inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi, perché già condannato per associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e altri gravi reati. L’arresto di Morabito, elemento di spicco dell’omonima cosca di Africo Nuovo e ritenuto il numero uno dei ricercati appartenenti alla ’ndrangheta, è il risultato dell’ottima attività di cooperazione investigativa internazionale tra la Polizia uruguaiana e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano, attraverso i rispettivi ufficiali di collegamento, che hanno consentito l’accertamento della vera identità del latitante, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria “.
    M.