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    Fabrizio Maiello, tra calcio e redenzione: la sua storia alla Notte dei Ricercatori

    Ci sarà spazio anche per la storia di Fabrizio Maiello nel corso della Notte dei Ricercatori, iniziativa finanziata dall’Unione Europea e fruibile in modalità digitale il 27 novembre. Fabrizio era un calciatore in rampa di lancio, pronto a spiccare il volo. Giocava nelle giovanili del Monza, un brutto infortunio ha interrotto il suo sogno. Il suo campo è diventato quello della criminalità: rapine e furti. Il progetto di rapire Zola. Poi la galera.

    Dal carcere è finito all’OPG, l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, lì ha ritrovato la luce dopo anni di oscurità. Sempre grazie al pallone. Giocava, batteva record, pensava alla vita che poteva essere. Poi ha conosciuto Giovanni, un altro detenuto che ha accudito nelle difficoltà come fosse un fratello. Così Fabrizio si è aperto alla vita che ora sta vivendo fuori dalle quattro mura. Una storia da film, che racconta orgoglioso per testimoniare cosa voglia dire fare un passo sbagliato verso una direzione inattesa.

    La storia di Fabrizio Maiello verrà presentata così alla Notte europea dei ricercatori grazie all’impegno della professoressa Franca Garreffa, docente di Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale, all’Università della Calabria. “La CNUPP, Conferenza Nazionale Universitaria Poli Penitenziari ha elaborato interessanti proposte di collaborazione tra alcuni Poli – si legge in un comunicato del Presidente CNUPP Franco Prina – La collaborazione con alcuni istituti penitenziari di riferimento ha consentito di programmare diverse iniziative volte a promuovere e far conoscere il senso dell’impegno di ricerca e didattica in carcere delle Università. Questo nello spirito della disseminazione di una cultura sul carcere e sulla pena differente dal modello prevalente nel senso comune, all’interno della quale il diritto allo studio sia uno degli elementi di traino del cambiamento”. Appuntamento alla Notte dei Ricercatori in programma il 27 novembre.